Un bambino di 5 anni ritirato da scuola a Torre Maura perché considerato troppo vivace dai docenti e dai genitori. L’istituto in questione è la scuola materna Bachelet, in via del Fringuello, dove sono ricominciate le accese liti sulla vicenda, tanto che è stato necessario l’intervento dei carabinieri per placare la situazione. Due gli “schieramenti” contrapposti a darsi battaglia: da una parte alcuni insegnanti e i genitori del bambino che giustificano la sua forte e vivace personalità, dall’altra i genitori degli altri alunni, che sentono minacciata l’incolumità dei propri figli. Ciò è dovuto al fatto che questo giovanotto di 5 anni è ritenuto irruento e difficile da gestire nei rapporti con gli altri. Durante la pausa ricreativa, il bimbo in giardino tira i sassi verso i compagni e alza spesso e volentieri, tanto che alcuni pensando ci sia bisogno di una insegnante di sostegno. Per questi avvenimenti ricorrenti, ci sono state delle volte in cui la classe della sezione B è rimasta semivuota; altre volte, invece, a seguito di apposite riunioni, i genitori degli altri studenti hanno dovuto accompagnare i figli direttamente all’interno dell’aula, proprio per evitare il bambino troppo vivace. Inoltre, la mamma di questo bimbo ha minacciato più volte di vendicarsi sugli altri figli. Per l’ennesima volta, quindi è stato ritirato dalla scuola materna. Probabilmente, sarebbe stato utile far intervenire, appunto, un docente di sostegno che seguisse correttamente il ragazzino, nonostante siano stati compiuti sforzi mirati da parte del personale docente per risolvere la situazione. Due giorni fa, ovvero in data 17 febbraio, la madre del bimbo di 5 anni, esasperata per le situazioni ricorrenti, ha appeso un foglio sul cancello della scuola e anche in giro per il quartiere di Torre Mura, scrivendo: “Che voi siate maledetti, tra le tante cattiverie e porcherie che avete scritto su mio figlio di soli 5 anni non avete detto però la cosa più vera: che mio figlio è più bello dei vostri inutili mostriciattoli. Schiattate adesso“, con tanto di firma e un’annotazione finale un poco volgare. Interviene, quindi, la maestra Rosanna, che si è presa a cuore questo giovanotto, non considerato un bullo come invece lo hanno descritto, piuttosto troppo vivace e introverso. Infatti, questa insegnante si è impegnata più volte nel placare tutta la questione, ma questo non è bastato. Idea che non viene condivisa certamente dalle altre famiglie, in quanto la stessa madre si è rivelata aggressiva nei confronti di un paio di genitori e nonni, finiti in alcuni casi in ospedale. Testimone di tale avvenimento è stata la medesima maestra, sopra citata, che però in quell’occasione non aveva esposto denuncia, accusando invece un malore. In virtù del fatto che queste situazioni analoghe proseguono dall’inizio dell’anno scolastico, sono state raccolte le varie denunce dalle famiglie, stabilendo di non mandare i figli in classe. Così, la preside ha deciso di esporre i fatti ai carabinieri, attraverso una lunga deposizione, per rinvenire a soluzioni; mentre altri genitori hanno avanzato denunce. Dispiacere per la maestra Rosanna che era riuscita ad interagire sia con il bambino irruento di 5 anni sia con i suoi genitori, che gli davano ascolto. Inoltre, durante un colloquio di classe con il docente, il padre poiché ricercato, è stato arrestato presso lo stesso istituto. Altro fatto che ha fatto infuriare la moglie, non ben disposta ad accettare le critiche, che potrebbero rivelarsi costruttive, sull’atteggiamento del figlio, che vive, però, una realtà particolare e delicata, vista la situazione familiare. Nonostante si conoscesse il grave disagio domestico, le famiglie hanno ignorato le problematiche che vive il piccolo. In conclusione, i carabinieri sono quasi sempre presenti nella scuola materna. Le maestre, anche quelle della scuola in via delle Alzavole, hanno preso dichiarate distanze da ciò che vien pubblicato da alcuni giornali, confermando inesattezze sugli accaduti riguardanti il bimbo, tra le quali proprio quella di ritenerlo un bullo. Quindi, a loro volta, hanno affisso un manifesto dove vengono sia presi di mira gli stessi atteggiamenti intolleranti delle famiglie, sia ammettendo la difficoltà della questione che vive e fa vivere il bambino. La storia non termina qui. Nella giornata di ieri, 18 febbraio, i carabinieri sono giunti di nuova nell’area scolastica, provvedendo a sequestrare tutti i manifesti affissi. Nel frattempo, gli altri genitori erano intenti a litigare sul da farsi dei rispettivi figli: c’è chi la riportati a casa perché i custodi, disposti davanti ai cancelli, non hanno permesso alle famiglie di recarsi in classe per consegnare i piccoli nelle mani dirette delle maestre. Questa è la storia del bambino di 5 anni ritirato da una scuola materna.
di Erika Lo Magro
19 febbraio 2015