Capita spesso di vedersi recapitare una bolletta sproporzionata, vale a dire con dei consumi più alti e non corrispondenti all’utilizzo del servizio. Contestare queste bollette “folli” è possibile, ma sarà il gestore che dovrà dimostrare il funzionamento corretto del contatore. Una sentenza del Tribunale di Caltanissetta di quasi un mese fa ha precisato questo dettaglio: un cittadino aveva contestato una bolletta dell’acqua a causa di una fattura eccessiva per un probabile errore del contatore.
Secondo il giudice siciliano, il fornitore del servizio ha l’obbligo di dimostrare il regolare funzionamento del dispositivo e a quel punto è il consumatore che deve provare di aver impedito in tutti i modi la manomissione o l’intervento di soggetti esterni sul contatore. Questo vuol dire che il gestore sarà anche la persona chiamata a nominare un consulente tecnico, in modo da accertare anomalie nei consumi (il limite massimo consentito dalla legge è pari al 2%).
5 febbraio 2015