Michele Senese e Domenico Pagnozzi, boss della cosiddetta “Camorra Capital”, nel 2008 progettarono l’omicidio di Giuseppe Casamonica, leader dell’omonimo gruppo di nomadi Sinti romani. Si apprende nell’ordinanza d’arresto dell’operazione Tulipano, compiuta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma e che due giorni fa ha portato a 61 arresti tra i due clan camorristici. Il progetto del delitto è stato concepito per contrasti tra membri delle diverse organizzazioni, ma non venne realizzato a causa dell’arresto di Senese, Pagnozzi e Casamonica in altre inchieste.
Questo è un delitto che avrebbe potuto scatenare una guerra, considerata la caratura di mandanti e vittima. In alcune intercettazioni telefoniche, come credono gli investigatori diretti dal colonnello Lorenzo Sabatino, emerge l’origine del contrasto nel business della sicurezza per i locali notturni tra Casamonica e Massimiliano Alfano, detto “Mazinga”, vicino a Senese e Pagnozzi. Emerge in una conversazione tra Pasquale De Martino e Domenico Di Giovanni.
De Martino: Ma che ha detto più il parente (Michele Senese) quando gli ha detto il fatto di Peppe, lo…zingaro là (Giuseppe Casamonica)?
Di Giovanni: Ha detto che il “Paese” (Domenico Pagnozzi) ha detto che ci pensa lui…[incomprensibile] un paio d’ore?
In seguito venne anche individuato il killer di Giuseppe Casamonica in Mario Adamo, detto “Mariettiello”. Ma Di Giovanni non condivideva la scelta fatta da Pagnozzi.
Di Giovanni: E …dice che il “Paese” (Pagnozzi) ha detto a quel “Mariettiello” che se non spara a quello è meglio che se ne va di mezzo. Allora già se ne è andato! Quello non spara a nessuno!.
12 febbraio 2015