Giornalista romano è stato trattenuto in camera di sicurezza a Kiev ed è stato rilasciato dopo 5 ore. L’episodio è accaduto nella giornata di ieri del Primo Maggio, nella quale il giornalista romano Franco Francassi a Kiev, nella Capitale dell’Ucraina, ha affrontato una spiacevole esperienza.
Il protagonista è Franco Fracassi, già giornalista ad Avvenimenti e Apcom, titolare di una piccola casa di produzione cinematografica, ossia Telemaco e lavoratore, durante gli ultimi anni, presso la testata giornalistica online Popoff. Questi si era recato a Kiev, durante le ore pomeridiane, per poter partecipare ad una serie di incontri e ammirare la mostra di pittura di Odessa. Tuttavia, è stato posto in fermo all’aereoporto Borispyl dalla Polizia di Frontiera, trattenuto in camera di sicurezza e sorvegliato, sempre a Kiev, da agenti armati, per l’arco di 5 ore. La Polizia ha giustificato la vicenda con tale deposizione: “Il giornalista romano aveva scritto in Italia articoli che ledevano il prestigio della nazione ucraina“.
A raccontare l’intero episodio è stata la moglie, anche lei inserita nella medesima carriera del marito, Giorgia Pietropaoli, la quale ha spiegato: “Franco mi ha chiamato ieri dopo essere atterrato a Kiev alle 17,15 . Gli è stato immediatamente ritirato il passaporto e gli è stato comunicato che era stato messo sotto controllo per i suoi articoli considerati offensivi verso l’Ucraina. Su interessamento del giornalista Giulietto Chiesa è intervenuto il console italiano che è riuscito a far rilasciare mio marito dopo ben 5 ore in camera di sicurezza sorvegliato da poliziotti armati“.
Questa la spiegazione fornita riguardo l’episodio avvenuto ai danni del giornalista romano nella città di Kiev, accusato di aver informato il territorio italiano in merito a determinati avvenimenti esteri.
La notizia viene riportata anche tra le pagine di Repubblica.
di Erika Lo Magro