Furono i contrasti sorti nel 1968 a decretare la fine dei Beatles. Tutto iniziò con il viaggio dei quattro componenti in India, dal quale nacque il doppio The Beatles, album con diversi spunti innovativi che ottenne grande successo, ma che non calmò le acque: mancava l’armonia nel gruppo e la presenza di Yoko Ono, compagna di John Lennon, risultava ingombrante. Ma non per questo si gettò la spugna. Subito si rimisero a lavoro, soprattutto grazie alla spinta di Paul McCartney, e decisero di dar vita a un progetto meno ricercato e che li riportasse alle origini. Get Back era il nome del progetto in questione e prevedeva anche un film sulla sua realizzazione. Ma queste registrazioni non fecero altro che mettere in luce le tensioni tra i musicisti e tutto andò storto, tanto che per un breve periodo (dopo una discussione con Paul McCartney) George Harrison abbandonò la band.
Come scritto in precedenza, le sessioni di registrazione, avvenute nel mese di gennaio) dovevano trasformarsi in un evento live e, dopo aver scartato diverse proposte, tra le quali un concerto nel deserto in Africa e uno su una nave, il 30 gennaio 1969, nella sede della Apple Corps (etichetta dei Beatles), sul tetto dell’edificio, avvenne la tanto attesa esibizione. Le registrazioni delle Get Back Session in seguito furono messe in circolazione tra i collezionisti e mostrarono il clima poco armonioso già noto ai più. Ma la vera odissea non fu quella del periodo delle sessioni, ma quella del disco. I risultati ottenuti furono insoddisfacenti per il gruppo, che se ne lavò le mani e lasciò la fase del missaggio ad altre produttori. E il lavoro di Phil Spector, che utilizzò il muro del suono (una tecnica di produzione musicale da lui sviluppata), stravolse diversi brani di Let It Be, al punto che a The Long and Winding Road, canzone di Paul McCartney, fu completamente cambiato l’arrangiamento e si passò da un album “dal vivo e senza trucchi” a un album con una canzone accompagnata da un’orchestra di 50 elementi. E questo senza che l’autore lo sapesse anticipatamente. Dopo un ennesimo litigio, Let It Be uscì l’8 maggio 1970, quando i Beatles si è erano già sciolti (un mese prima dell’uscita McCartney fece sapere di aver abbandonato a causa delle modifiche). Nel 2003 arrivò la pubblicazione di Let It Be… Naked, versione ritenuta più vicina al progetto iniziale.