Antonio Trapani nel 2004 faceva il programmatore e l’operatore informatico per un’azienda di Belluno. Nel 2009, dopo numerosi tentativi e decine di e-mail inviate, riesce a ottenere per la madre 84 enne un’assistenza domiciliare di due ore giornaliere. Non è molto, ma dopo 5 anni, questa è quanto il comune di Roma riesce a fare per lui e la signora; la donna è molto malata, ha bisogno di assistenza continua e 2 ore al giorno non sono sufficienti. La situazione si complica ulteriormente dopo la morte della sorella di Antonio. Per curare sua madre, l’uomo arriva a perdere anche il lavoro, non potendo lasciare l’anziana donna da sola. La storia di Antonio Trapani viene raccontata in un’intervista rilasciata a Rai 3 all’interno del programma Cominciamo Bene Estate.
“Non possiamo fare niente, non ci soldi” – Antonio riceve questa risposta quando si reca alla sua circoscrizione di competenza per chiedere ancora aiuto. La frase diventa un ritornello lacerante. Il 6 gennaio del 2011, muore l’anziana donna muore. I funerali vengono celebrati il giorno successivo. Lo stesso giorno, Antonio si reca ancora in circoscrizione. L’uomo, che deve lasciare l’abitazione in cui risiede entro il 31 agosto dopo lo sfratto per fine locazione, firma un foglio che gli avrebbe dovuto garantire una somma di 200 euro da percepire ogni 2 mesi. Antonio a oggi quei soldi non li ha ancora visti. Alla richiesta di un ulteriore chiarimento, di tutto risposta viene spedito da un ufficio all’altro senza nessun risultato. Viene invitato a consultare lo sportello per l’impiego, ma anche in questo caso per lui il tutto finisce con un buco nell’acqua. A 54 anni è difficile rimettersi in gioco e questo Antonio lo sa benissimo.
La lettera al capo dello Stato – Antonio decide allora di scrivere al Capo dello Stato. Il 12 febbraio 2014 si reca in commissariato dove è stato convocato; la risposta del presidente della Repubblica è arrivata.
Dopo aver letto le parole dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Antonio firma sempre in data 12 febbraio 2014, una ulteriore dichiarazione per attestare il suo persistente stato di difficoltà, ribadendo come si trovi senza casa e senza un lavoro: “Il dramma e quello che stavo e sto subendo e ancora ad oggi per me sempre peggio. Sono stato lasciato solo senza aiuto da parte delle istituzioni e dallo Stato. Io vivo così, dovendo dormire a casa di amici che mi ospitano“. La controrisposta della Segreteria Generale, della Repubblica riporta la data del 20 aprile 2015:
Dopo 11 anni e decine di e-mail inviate al sindaco Marino e al Capo dello Stato, il calvario di Antonio Trapani sembra essere ben lontano dall’avere una rapida soluzione. Intanto, speriamo che aver raccontato la sua storia possa contribuire ad accelerare nell’ottica di una soluzione di un cittadino sentitosi abbandonato dallo Stato. Intanto, nel caso le istituzioni vogliano replicare al signor Antonio Trapani, siamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento in merito alla vicenda. Nel frattempo, potete consultare il suo blog dove nel dettaglio troverete la foto-storia di quanto ci è stato raccontato.
Ringrazio il quotidiano newsgo.it per aver evidenziato il dramma mentre tutto tace come sempre | Il Principe dei Poveri
17 Maggio 2015 @ 19:10
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