La truffa dello specchietto con la mano insanguinata è l’ultima variante di uno dei raggiri più diffusi, cerchiamo di capire meglio come evitarla
Quando le truffe cominciano a diventare obsolete e conosciute ecco spuntare le varianti che le rendono, per così dire, meno scontate. È il caso di uno dei raggiri più tradizionali e diffusi, quello dello specchietto. Con questo termine si indica di solito una situazione in cui i truffatori simulano danni allo specchietto dell’automobile per incolpare e convincere le ignare vittime a risarcire il danno, quando in realtà l’incidente non c’è mai stato.
I consigli e gli inviti a prestare attenzione non si contano più, ora però bisognerà prestare attenzione al tocco in più che è stato ideato per spaventare la gente. Si sta parlando della mano insanguinata: in pratica, il truffatore mostra all’automobilista malcapitato una mano arrossata dal sangue (ovviamente finto) spiegando che la ferita è stata provocata dall’urto con lo specchietto.
A quel punto, come è capitato in questi giorni a Forlì (ma può succedere ovunque), viene contattata l’assicurazione che “casualmente” è la stessa della vittima, ma al telefono c’è un complice che è pronto a spacciarsi per un funzionario della compagnia.
Quest’ultimo suggerisce di pagare qualche centinaio di euro di danni all’infortunato, in modo da chiudere la pratica ed evitare altri problemi. Di solito ci si accorge troppo tardi della truffa, il solito consiglio è quello di non fidarsi e di non scendere dall’auto, magari chiudendo tutte le sicure del veicolo e contattando le forze dell’ordine se si è da soli.