“Vogliamo andare avanti con il nostro tecnico. Con lui la Roma è arrivata due volte seconda”. Il presidente della Roma James Pallotta parla alla Gazzetta dello Sport e conferma sulla panchina giallorossa Rudi Garcia. Il numero 1 americano, a Londra per una riunione con lo staff dirigenziale (alla quale non parteciperà proprio Garcia, cosa che ha messo in allarme molti), non nasconde il suo malumore per le parole di qualche settimana fa del tecnico francese.
“Non nego che quella conferenza stampa non mi sia piaciuta. Certe cose non bisogna darle in pasto all’opinione pubblica. Se ci sono divergenze, si parla all’interno della struttura, altrimenti si crea solo confusione. Io non credo che il gap con la Juventus sia incolmabile. La Juventus ha il vantaggio di un progetto avviato prima del nostro, ha uno stadio di proprietà e un’esperienza consolidata. La Juventus ha una base così forte che è riuscita a gestire bene il cambio di allenatore. Detto questo, la Roma è sulla buona strada per acquisire la dimensione della Juventus. Parlare di scudetto è stato sbagliato? Garcia ha cercato solo di dare sicurezza alla squadra. È stato un modo per aumentare l’autostima dei giocatori. Probabilmente però anche in questo caso sarebbe stato meglio parlare di certe cose all’interno dello spogliatoio e non in pubblico”.
Poi Pallotta parla della stagione e ammette che dei correttivi ci saranno: “Io non sono mai soddisfatto perché punto sempre al miglior risultato. È chiaro che qualcosa non ha funzionato, ma nonostante tutto, siamo secondi per la seconda volta di fila e andiamo in Champions, evitando lo stress dei playoff. La preparazione atletica non è stata sufficiente. Dopo un’ora, la squadra non aveva più energie. Faticava. Il calcio non è il basket e neppure il baseball che ha molte pause. Nel calcio devi correre novanta minuti. Cambieremo lo staff che si occupa della preparazione atletica. Sarà un cambio radicale: 5 uomini di assoluto livello, compreso un nutrizionista”.
Il momento chiave della stagione giallorossa per Pallotta? “La sconfitta con il Bayern. Perdere 7-1 è una cosa, essere superati 2-1 è totalmente diverso. La batosta con la squadra tedesca ha tolto sicurezza e convinzione. Non ci siamo più ripresi. Quella sera il nostro allenatore ha sbagliato la gestione della gara. L’altro momento decisivo è stato il pari di Mosca. Avessimo vinto col CSKA, saremmo andati avanti in Champions. Nelle gare di Manchester e all’andata contro la Juve la Roma giocò un buon calcio. Il problema è che la squadra non reggeva più di sessanta minuti e questo limite non può essere attribuito alla squadra. Bisogna allenarsi meglio e correre di più”.
Poi il presidente torna sulla polemica dopo il suo ‘fucking idiots nei confronti di alcuni tifosi, rei di aver esposto degli striscioni contro la madre di Ciro Esposito durante la sfida all’Olimpico contro il Napoli: “Allo stadio gli spettatori devono comportarsi in modo civile. Io non mi sono rivolto alla maggioranza dei nostri tifosi, che non hanno mai creato problemi, ma a quell’esigua minoranza, responsabile di certi gesti. Vorrei comportamenti civili e responsabili. La squadra va sostenuta, anche nei momenti difficili. Non abbiamo vinto lo scudetto, ma siamo secondi per la seconda stagione di fila”.
Dunque anche se Garcia non parteciperà all’incontro di Londra, rimane saldo al comando della Roma: “Con lui abbiamo parlato. Lui sa quali sono i nostri progetti e quale sia la strategia di questa società. Sono convinto che nella prossima stagione, con le novità che stiamo introducendo, si possa fare meglio”.