Scandalo Watergate: è la notte del 17 giugno 1972 quando la guardia di sicurezza che lavora negli uffici del Watergate Hotel, a Washington,sede del Partito Democratico, nota un nastro adesivo che mantiene la porta socchiusa fra il pozzo delle scale e il parcheggio sotterraneo. Pensando a una distrazione dell’impresa di pulizia lo rimuove, ma ritornando sul posto nota nuovamente il nastro adesivo e decide di contattare la polizia.
Sono cinque gli uomini scoperti e arrestati per essersi introdotti nel quartier generale del Comitato Nazionale Democratico, la principale organizzazione per la raccolta fondi del Partito Democratico: Bernard Barker, Virgilio Gonzáles, Eugenio Martìnez, James W. McCord e Frank Sturgis. I cinque sono entrati con lo scopo di riparare alcune microspie telefoniche piazzate nella sede tre settimane prima.
Gli errori degli scassinatori sono vari: tornare nella sede, tenere il numero telefonico di E. Howard Hunt su un blocco note, mossa costata a loro quanto alla Casa Bianca dato che Hunt in passato ha lavorato anche lì. Tutti i tasselli portano a credere che ci sia una connessione fra gli scassinatori e qualcuno vicino al Presidente, tanto che l’addetto stampa di Nixon rigetta le insinuazioni. Anche la gente crede che un presidente con il vantaggio ottenuto da Nixon durante i sondaggi non abbia motivo di compiere un atto tanto sconsiderato e privo di etica.
La vicenda sale alla ribalta della cronaca grazie a due reporter d’assalto del Washington Post: Bob Woodward e Carl Bernstein, insigniti del premio Pulitzer proprio per l’inchiesta Watergate, dal nome dell’albergo che ospitava la sede dei Democratici americani. I due beneficiano delle rivelazioni di una fonte istituzionale, tenuta segreta e ribattezzata gola profonda (nel 2005, William Mark Felt, all’epoca dei fatti numero due dell’FBI, ammette di esser stato lui).
Da quel momento il suffisso -gate è entrato nel linguaggio giornalistico come sinonimo di scandalo. Il film più famoso, tra quelli ispirati al Watergate, è Tutti gli uomini del presidente, del 1976, con Robert Redford e Dustin Hoffman nei panni dei due reporter. Nixon resiste a due anni di montanti difficoltà politiche, ma la pubblicazione del nastro noto come “la pistola fumante” (smoking gun) nell’agosto 1974 portacon sé la prospettiva di un sicuro impeachment per il presidente, che dà le dimissioni quattro giorni dopo, l’8 agosto.