Egisto Bianconi, direttore del Sant’Andrea è stato messo ai domiciliari perché coinvolto nell’inchiesta che riguarda gli appalti per le camere mortuarie. Altre quattro persone sono state fermate
L’inchiesta sugli appalti per le camere mortuarie ha portato agli arresti domiciliari Egisto Bianconi, direttore generale del Sant’Andrea, che è stato fermato dalla Questura per il reato di turbata libertà degli incanti, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Immediato l’intervento di Zingaretti, che l’ha sollevato dal suo incarico e ha nominato Lorenzo Sommella commissario straordinario.
Le indagini riguardavano gli affari della famiglia Primavera, che gestiva lo spaccio di droga a San Basilio, ma poi gli investigatori hanno scoperto
“la vicenda della gara d’appalto indetta dall’azienda ospedaliera Sant’Andrea e protrattasi fino al novembre 2014 per l’affidamento dei servizi inerenti i decessi in ambito ospedaliero con annessa gestione della camera mortuaria del nosocomio in relazione alla quale sono state documentate condotte di rivelazione di segreto d’ufficio, turbata libertà degli incarti, corruzione e indebita induzione all’erogazione di utilità”.
Non solo Bianconi agli arresti domiciliari: insieme a lui ci sono Fabrizio Coppola, imprenditore edile; Luciano Giustino Taffo e Daniele Taffo, proprietari di una ditta di pompe funebri; Filippo Zanutti, collaboratore di Bianconi.