Il 10 settembre 1992 la Sony lanciò sul mercato il Minidisc, un nuovo supporto di registrazione e riproduzione creato per andare a sostituire la cassetta a nastro dei Walkman (proprio il walkman lanciato dal gruppo giapponese). Il disco era completamente riscrivibile (poteva contenere 74-80 minuti di musica grazie all’algoritmo di compressione audio ATRAC, lo stesso utilizzato per gli MP3) e contenuto in una custodia di plastica in grado di proteggerlo da polvere e graffi.
Il Minidisc non ottenne mai un grande successo per diversi motivi: intorno al prodotto rimase sempre dello scetticismo e, soprattutto, uscirono diversi apparecchi che non lo fecero mai emergere del tutto. Nonostante tutto, per diversi anni riuscì ad avere la propria fetta di mercato e la Sony continuò la produzione anche dopo il dietrofront della Philips, che nel frattempo aveva lanciato il Digital Compact Cassette (DCC), ma resasi conto dell’insuccesso decise ben presto di non produrne altri.
Al contrario, la Sony puntava molto sul prodotto messo in commercio nel 1998 e avviò una campagna promozionale per aumentare le vendite, lanciando anche lo spot con Claudia Schiffer e Jon Lovitz. Ma quello che doveva essere l’anno del Minidisc si trasformò in quello del lancio degli MP3. Negli anni 2000 la Apple prese il sopravvento e gli iPod sbaragliarono la concorrenza. La Sony ha definitivamente cessato la produzione dei Minidisc nel 2013.