Omofobia, da Primavalle a Floridia i sintomi dell’intolleranza. Dopo il ragazzo della provincia di Siracusa trovato impiccato e il 16 enne di Monza lasciato fuori la propria classe, dal quartiere Primavalle arriva l’ennesimo episodio di aggressione ai danni di un omosessuale
Il problema dell’omofobia continua a imperversare, ed è di ieri l’ultimo episodio di un 26 enne picchiato nel quartiere Primavalle all’interno di un parcheggio. L’episodio, lascia ancor più stupiti in virtù del fatto che si è consumato nell’indifferenza generale di tutte quelle persone che non hanno alzato un dito per intervenire e nmettere fine al pestaggio. La vittima, un ragazzo di 26 anni, è+ ancora in stato di choc. E se non erano bastati gli insulti (frocio di merda ndr), sono arrivati i pugni in faccia. Nemmeno il volto sanguinante del ragazzo è riuscito a intenerire chi, vedendo cosa stava succedendo, ha pensato bene di girarsi dall’altra parte come se nulla fosse.
P.R. è stato malmenato mentre stava salendo a bordo della propria auto, nei pressi di via Bembo. Per il ragazzo, che lavora come costumista in alcuni locali gay, si è reso necessario il trasporto al Policlinico Gemelli, dove gli è stata riconosciuta una prognosi di 4 giorni. Il tutto dopo che 8 giorni fa, questi aveva trovato la propria auto con le gomme bucate.
A dare notizia dell’aggressione su Facebook, un amico della vittima: «Poi pensi che non ti possa mai toccare da vicino e invece – scrive Simone in un post delle 23.01 – Nel 2015 a Roma si viene pestati nel parcheggio sotto casa, in pieno giorno, al suono di “frocio dimmerda”. Nessuo ha mosso un dito. Poi ora venitemi a fare i vostri discorsi imbecilli tipo l’omofobia non esiste. Fatevi i selfie con Salvini, poi vi rispondo io».
L’episodio di Primavalle, però, è soltanto l’ultimo in ordine di tempo, consumatosi sul suolo italiano figlio dell’intolleranza. Nemmeno una settimana fa, infatti, un ragazzo di 16 anni della provincia di Siracusa si è tolto la vita “colpa” il suo orientamento sessuale. Il giovane è stato trovato impiccato nella sua stanza dai genitori, quando ormai non c’era più nulla da fare. L’omofobia continua a mietere vittime, a distorcere la realtà dunque, gettando nella disperazioni delle giovani vite. Chi pestato e chi spinto a uccidersi: la violenza fisica e psicologica ai danni del diverso, di una stupida paura infondata figlia dell’intolleranza.
Lascia però di stucco il fatto che si prenda spunto da episodi terribili come questi, per chiedere a gran voce una legge quadro sulle unioni civili, come se questa potesse rappresentare la panacea di tutti i mali. Come se, una volta ottenuta, il “diverso” ci rendesse tutti, nessuno escluso, più tolleranti. In realtà, la questione è ben diversa: qua non è questione di leggi ad hoc, ma solo di punire dei criminali. Non sono elle aggressioni a dover accelerare il dibattito legato alle unioni civili. Insomma, per punire i criminali, bastano e avanzano le leggi attuali. La questione sociale è eliminare quella parte della cattiva società che non solo non ha rispetto delle persone – anche se con diverso orientamento sessuale – ma che pensa di poter vivere senza regole. Ecco, dovremmo preoccuparci di risolvere questo di problema, poi il resto verrà da sé, quando rimarranno le persone intelligenti con cui poterne discutere.