Sassuolo – Lazio finisce 2-1. Al rientro dalla sosta i biancocelesti non riescono a proseguire la striscia di risultati positivi. A piegare la squadra di Pioli ci pensano Berardi e Missiroli
Al fischio iniziale la Lazio prova a prendere le redini del gioco e mette in difficoltà il Sassuolo, ma gli uomini di Di Francesco dopo 5′ si fanno cedere in attacco e guadagnano il calcio di rigore grazie a uno contatto tra Cannavaro e Lulic. L’arbitro Guida non fischia subito, ma dopo qualche secondo di troppo interviene e ammonisce Lulic per il fallo (restano dubbi a riguardo). A battere il calcio di rigore ci pensa che Berardi, che trova la sua prima rete stagionale. Gli uomini di Pioli reagiscono al 9′ con Candreva che va sul fondo e serve Milinkovic-Savic con un cross. Il giovane biancoceleste incorna bene, ma deve fare i conti con l’incrocio dei pali. La Lazio cerca di ripartire soprattutto sulla fascia di Candreva e proprio lui al 12′ mette in mezzo un altro cross, stavolta per Klose, ma a salvare tutto ci pensa Vrsaijko. Il Sassuolo si chiude bene e prova a far male in contropiede, vuole approfittare degli spazi lasciati dai biancocelesti e per poco non ci riesce al 16′ quando Falcinelli si invola verso la porta avversaria e viene chiuso proprio da Marchetti, che gli impedisce di avanzare. Sula taccuino degli ammoniti finisce anche Milinkovic-Savic, che salta con il braccio largo nella sfida aerea contro Cannavaro. L’occasione del pareggio arriva al 32′ con Milinkovic-Savic che recupera palla nell’area di rigore avversaria e prova a sorprendere Consigli con un tiro da posizione defilata. Il serbo in questo caso avrebbe dovuto sfruttare meglio l’opportunità servendo uno dei compagni di squadra. Lazio che meriterebbe il gol del pareggio, ma il Sassuolo nei primi 45′ è bravo a chiudersi e a ripartire quando può avviare il contropiede. Ci prova anche Candreva, vero trascinatore della squadra nella prima frazione di gioco, a far male con un bolide che non inquadra lo specchio della porta per un soffio. Nel finale ammonito anche Sansone.
Al rientro Pioli opera subito un cambio: dentro Keita e fuori Onazi. Cambia l’assetto della Lazio, con Milinkovic che retrocede e Keita che gioca sulla sinistra con Felipe Anderson centrale e Candreva sulla destra. Come nel primo tempo, la Lazio continua ad attaccare, ma senza trovare l’occasione giusta. Al 59′ tutto troppo facile per il Sassuolo: Vrsaijko avanza sulla fascia, crossa in aera e Sansone non riesce a deviare, ma la palla finisce sui piedi di Missiroli che anticipa Milinkovic e Marchetti. Attimi di confusione per la Lazio che subisce psicologicamente il gol e il Sassuolo prova ancora una volta ad approfittarne, ma colpisce la traversa. Al 68′, però, ci pensa Felipe Anderson a riaprire la gara. Keita gli serve un passaggio perfetto in area e Felipe Anderson, da solo al centro dell’area, non può sbagliare. Primo cambio per il Sassuolo: Di Francesco sostituisce Biondini con Laribi e Falcinelli con Defrel. Poco dopo è Pioli a operare l’ultimo cambio: dentro Kishna e fuori Candreva. La Lazio cerca l’affondo decisivo nel finale e il Sassuolo si copre togliendo uno stanco Berardi e inserendo Terranova. Piove sul bagnato in casa Lazio che, con Biglia e Parolo fuori, a Torino dovrà fare a meno di Cataldi, espulso per doppia ammonizione (la seconda ammonizione sembra un po’ generosa). A pochi secondi dalla fine il pallone finisce tra i piedi di Milinkovic, ma il suo tiro finisce sul fondo.
Lazio che non riesce ad essere letale in attacco e si fa sorprendere in difesa in occasione dei due gol. Candreva prova a trascinare la squadra, mentre Anderson riesce solo nel gol ma non incide nei 90′ di gioco. Ancora una volta la carta Keita dà risultati positivi, ma non può bastare solo lui. A Torino Pioli dovrà di nuovo cambiare formazione a causa dell’espulsione di Cataldi. Guida, forse, un po’ precipitoso nel tirare fuori il secondo il cartellino.