Pioli in conferenza: “Niente succede per caso e la partita di domani, le prossime due, arrivano nel momento giusto”
La Lazio è chiamata a reagire dopo la disfatta di Bergamo. Ancora una volta la squadra di Pioli ha rimediato una sconfitta in trasferta e domani, contro il Milan, dovrà mettere in campo una prestazione diversa. Un fattore importante è che si giocherà in casa e la squadra ha dimostrato di volare tra le mura amiche, ma non bisogna sottovalutare il Milan. Pioli si aspetta una reazione definitiva da parte della squadra: i limiti sono evidenti e si aspetta che la squadra riesca a superarli per diventare definitivamente una grande del campionato.
Domani si gioca all’Olimpico, è una garanzia?
“Niente succede per caso e la partita di domani, le prossime due, arrivano nel momento giusto. Dobbiamo capire e dimostrare cosa vogliamo fare da grandi. Continuo a credere tantissimo nella mia squadra e mi aspetto la voglia di dimostrare il potenziale che abbiamo”.
Si chiede troppo ai giovani?
“Squadra giovane sì, ma a Bergamo era pronta. L’atteggiamento e la mentalità giusta c’erano, ma tra noi e le grande squadre c’è ancora differenza e noi dobbiamo fare in fretta a colmare questo gap. Serve l’atteggiamento giusto per 90 minuti”.
De Vrij si opera. Hoedt è giovane e deve sbagliare, Gentiletti viene da un brutto infortunio, Mauricio tre espulsioni in 14 gare.
“Siamo tutti dispiaciuti per Stefan. Oltre ad essere un giocatore fondamentale per noi, è un bravissimo ragazzo. Ci auguriamo che riprenda al 100%. Non ci faremo trovare impreparati a gennaio”.
Manca più cattiveria o esperienza?
“Io credo che non sfruttiamo al meglio le opportunità. Non ero deluso dopo Bergamo, ero incazzato. Sono situazioni che dobbiamo sistemare al più presto. La nostra mentalità è quella di vincere e ci ha permesso di ottenere risultati. Cosa vogliamo fare da grandi lo decidiamo noi e dobbiamo ancora superare uno scalino. Dobbiamo saper stringere i denti e mantenere l’atteggiamento”.
Cosa manca per essere vincenti?
“Ci sono squadre che stanno lavorando da tanto tempo e ancora non riescono a vincere. Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo spingere adesso per arrivare a dei risultati. Io sono qui per vincere qualcosa, in alcune situazioni dobbiamo essere più determinati, vogliosi e attenti”.
La Lazio difetta nei momenti importanti, non riesce a fare il salto di qualità. E Candreva?
“Ci sono squadre che stanno investendo tantissimo e giocano insieme da tanto e ancora non ottengono risultati. Noi siamo sulla strada giusta. I miei giocatori sanno che in alcune situazioni. . I miei giocatori sanno che dobbiamo pretendere al massimo e che i conti si fanno a fine stagione. Non siamo stati vogliosi come una grande squadra. Ho fatto i cambi per far capire si poteva vincere, i dati dicono che la partita la stavamo facendo noi. Ho messo dentro un campione del mondo, uno che doveva darci la forza per vincere. Abbiamo perso, quando succede così per voi le scelte fatte sono sbagliate. Ma è un cambio che rifarei. Candreva è un nazionale, è forte, può fare e mi aspetto che faccia di più, così come tanti altri giocatori”.
Ci sono giocatori che hanno dei limiti o vede errori collettivi?
“I limiti ci sono, ma è così in tutte le squadre. Chiaramente si passa anche da queste situazioni e adesso è più semplice per noi perché sappiamo cosa bisogna cambiare”.
Mauricio, Lulic e Milinkovic sono diffidati.
“Domani schiererò la formazione migliore”.
Ha visto nei giocatori la stessa rabbia?
“Sì, e si sbaglia se non si pensa così. I giocatori ci tengono come i tifosi, che sono passionali, è sbagliato pensare che l’allenatore e i calciatori non soffrano. Siamo consapevoli di aver sbagliato, vogliamo ripartire domani sera”.
Klose?
“Sta bene, gli servono partite per ritrovare il massimo della condizione. E ora è vicino alla sua condizione migliore”.
Che partita si aspetta contro il Milan? I giocatori hanno recuperato?
“Il Milan metterà in campo tutte le sue qualità, ma io penso alla mia. La condizione fisica c’è, la squadra ha sempre corso più degli avversari”.
La Lazio può alzare il pressing? I giocatori hanno impresso in mente l’immagine Szczesny.
“Il pressare e mettere sotto pressione l’avversario è il nostro modo di ragionare, deve essere fatto per 95 minuti. Poi sappiamo che non possiamo andare sempre a mille all’ora. Conosciamo tutto, sappiamo tutto, saremo pronti per dare il massimo”.
