Bernardo Bertolucci, figlio del poeta Attilio Bertolucci e uno dei registi italiani più apprezzati al mondo, nacque a Parma il 16 marzo 1941 e sin da giovane si interessò, proprio come il padre, alla letteratura. Non mancò l’interesse per la cinepresa, ma una volta trasferitosi a Roma si iscrisse alla facoltà di Lettere e vinse il Premio Viareggio Opera Prima con il libro “In cerca del mistero”. Ma a distanza di poco tempo la passione per il cinema lo spinse ad abbandonare gli studi e così si ritrovò a fare l’assistente di Pier Paolo Pasolini durante le riprese di “Accattone”, set che gli fece conoscere Adriana Asti, attrice con la quale iniziò una relazione.
“La commare secca”, il primo lungometraggio di Bernardo Bertolucci, è datato 1962, mentre il secondo, “Prima della rivoluzione”, uscì due anni più tardi e in seguito arrivò anche la collaborazione con Sergio Leone alla sceneggiatura di “C’era una volta il West”. Non aveva neanche trent’anni e il suo era già un nome conosciuto, tanto che con il film “Il conformista” guadagnò fama mondiale e la nomination agli Oscar per la Migliore sceneggiatura.
Ma la vera arrivò nel 1972, quando uscì il film che fece scandalo e che segnò un’epoca del cinema: “Ultimo tango a Parigi”, con Marlon Brando e Maria Schneider. Questa sua pellicola fece gridare allo scandalo, subì una forte censura in Italia (la Cassazione arrivò a ritirarla) e causò non pochi problemi a Bernardo Berolucci, che si vide privato dei diritti civili per ben cinque anni per offesa al comune senso del pudore. Solo nel 1987 il film venne riabilitato e le copie conservate nella Cineteca Nazionale di Roma.
I problemi giudiziari non gli impedirono di tornare alla ribalta e, infatti, “Novecento”, film con Robert De Niro, Gérard Depardieu e Stefania Sandrelli, “La luna”, film in cui si parla di droga e incesto e “La tragedia di un uomo ridicolo”. Fu con “L’ultimo imperatore”, girato in Cina, che fioccarono i riconoscimenti: il colossal si aggiudicò ben nove Oscar,altrettanti David di Donatello, quattro Nastri d’Argento il César come Miglior film straniero. Il trionfo avvenne anche al botteghino.
Bernanrdo Bertolucci non si fermò neanche negli anni Novanta e girò altri quattro film, mentre negli anni Duemila si defilò e lavorò a tre film, ma quanto fatto nel cinema gli venne riconosciuto con il Leone d’Oro alla carriera nel 2007 e con la Palma d’oro nel 2011.