Roma e Lazio vivono due momenti e due stagioni completamente differenti, ma il derby, come sottolineato da Spalletti, che già ne ha vissuti diversi, è una partita diversa dalle alter e “annulla tutto quello che c’è intorno”. Non conta la classifica, ma una cosa è certa: la Roma ha saputo rimboccarsi le maniche e con il tecnico toscano è riuscita a risalire e ora occupa il terzo posto, mentre la Lazio proprio non ha saputo dare la svolta a una stagione che lascia l’amaro in bocca. Per continuare la cavalcata la parola d’ordine è una: costanza. Lo sa bene la squadra giallorossa, che tra le due è la quella che giocherà per tenere a distanza le rivali e continuare a sperare di riagganciare il secondo posto.
SUL DERBY – “Sì, è un’emozione particolare perché ti viene trasferita dalla passione che c’è per questa partita e per questa squadra e naturalmente si viene coinvolti. Ma noi abbiamo anche altri obiettivi e dobbiamo essere bravi a saper gestire le emozioni per quelli che sono i nostri traguardi“.
SULLA FORMA DELLA SQUADRA – “Secondo me arriviamo bene al derby, però mi sarebbe piaciuto giocarlo ad armi pari, cioè che anche loro avessero avuto altri obiettivi ai quali puntare. Non so chi arriva meglio o peggio, ma noi per loro siamo l’unica ragione mentre noi ne abbiamo anche altre”.
SU TOTTI – “Totti? Anche io lo farei giocare, però non è sicuro. Ha ragione Caressa quando, da amante del calcio, dice gli sarebbe piaciuto vederlo in campo perché ha sempre fatto vedere grandi giocate. Da allenatore devo scindere e dobbiamo raggiungere la Champions. Quando si analizza una partita o quando la si guarda le cose sono diverse e il cuore non sa vedere perché Francesco le giocate le farà sempre e gli si può fare il contratto per altri 5-6 anni. Chi le dice che nel primo tempo della partita in cui ha fatto la doppietta la Roma ha subito due gol perché non aveva l’appoggio di un giocatore? Sicuramente anche per colpa mia non può giocare 90′. Di Totti ne voglio 15 in squadra e lavoro per averne tanti forti come lui. Io ho il mio ruolo e non voglio essere messo in mezzo alla storia di Totti perché devo gestire la squadra e fare scelte per ottenere risultati che per noi sono fondamentali. Queste sono le mie responsabilità e non ne voglio su altre questioni“.
SUI TIFOSI – “Prima di tutto mi dispiace quando vedo sui giornali questi numeri che parlano di poca partecipazione e avrei voluto sentire di un progetto di stadio pieno spesso, se non sempre, per chiunque ci giochi. Mi adopererò per conoscere più cose e chiederò a Gabrielli di poterci parlare per conoscere tutte le componenti, ma ovviamente mi dispiace perché penso che per i tifosi sia un sacrificio enorme. E poi sento parlare di giugno – ha continuato Spalletti -, ma giugno è troppo distante e la soluzione va trovata prima perché noi tutti la vogliamo. Poi è chiaro che il derby fa battere le mani, ma fa battere molto di più i cuori e questo succederà anche da Testaccio quindi avremo lo stesso supporto perché sappiamo quanto cuori battono per la Roma“.
SULLA LAZIO – “Noi tenteremo di fare la partita e di vincerla. Loro sono una buona squadra, hanno un grandissimo allenatore, che io conosco e credo di poter dire anche bene e la squadra saprà sicuramente come comportarsi in campo. Ma noi vogliamo la vittoria per arrivare ad essere una squadra che si confronta con tutte per vincere“.
SU DE ROSSI – “Da un punto di vista personale è molto più facile: tento di far giocare i migliori e per aspirare alla Champions dobbiamo pensare sempre a giocare quella competizione. Questo deve essere il traguardo per noi che siamo della Roma. Daniele ha fatto dei buonissimi allenamenti ultimamente per cui niente è scontato e domani potrebbe anche essere dentro gli undici, ma bisogna valutare l’equilibrio di squadra e io ho una buona rosa a disposizione“.
SULLA SUA PRIMA ROMA – “Con i derby sono in parità. Quando entrai in campo per calmare la squadra probabilmente c’era troppo nervosismo ed erano poco consapevoli della propria forza, mentre questa squadra ha consapevolezza e non farà errori di nessun genere. Però loro sono una buona squadra e possono avere la meglio in alcune situazioni”.
SUL FUTURO – “Noi abbiamo anche altre attenzioni oltre al derby e vogliamo il confronto con l’Europa calcistica. Chiaro che questa è sempre un passaggio importantissimo, ma per noi non deve essere l’unica ragione di esistere“.
SUI GIOCATORI – “Chi vuole andare via va via. Da parte mia non ci sono problemi, anzi qualcuno probabilmente andrà via e già lo sanno. Chi ha mire importanti giochi da giocatore importante, faccia vedere di essere bravo e quando si arriva in fondo si prendono in considerazione tutte le cose per arrivare all’obiettivo di tutti: avere gente che lotta per la squadra“.
SU JUVE E NAPOLI – “Non sono più forti (parole di Nainggolan, ndr)? Non lo so, ma se fosse così lui è il primo a non aver dato il massimo e bisogna fare di più. Se lui dice di essere al pari di chi gli sta davanti deve pedalare di più“.
Derby, Spalletti: “Avrei voluto giocare ad armi pari, siamo la loro ragione” - Sport Go
2 Aprile 2016 @ 13:55
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