Un derby per la salvare la stagione? Dalle parti di Formello Lazio-Roma è la partita dell’orgoglio e Pioli l’ha ribadito in conferenza. I biancocelesti hanno poco da chiedere a questo campionato, ma i tre punti – secondo l’allenatore – rappresenterebbero un’importante iniezione di fiducia. A Trigoria, invece, le mire sono ben altre e a chiarirlo è stato proprio Spalletti, che ha acceso la vigilia sottolineando che la Roma “l’unica ragione” degli avversari, mentre la sua squadra oltre al derby deve pensare al piazzamento in classifica per assicurarsi la Champions.
La Roma, forte della sconfitta del Napoli nell’antico po’ contro l’Udinese, si proietta subito in avanti e la Lazio nei primi la lascia fare e decide di aspettare l’iniziativa avversaria, che di fatto non comporta nessun pericolo. Tra i biancocelesti è Felipe Anderson l’uomo che si propone di più, ma le occasioni da gol non ci sono fino al 15′ quando la Lazio si conferma disastrosa nel primo quarto d’ora di gioco e subisce un altro gol a causa di una disattenzione che permette al cross morbido di Digne di raggiungere El Shaarawy, colpevolmente solo al centro dell’area e libero di incornare incornare di testa e superare Marchetti. La squadra di Pioli accusa il colpo, non riesce a creare pericoli offensivi e il nervosismo dei giocatori emerge con il passare dei minuti dato che, dopo Patric, Candreva e Biglia si fanno ammonire per proteste. La Roma dal canto suo gestisce e prova a colpire in velocità e, infatti, le ripartenza in contropiede sembrano poter creare sempre qualche brivido dalle parti Marchetti. La prima volta che i giocatori di Pioli si fanno vedere in attacco è il 34′ e il tiro è di Biglia, che su calcio di punizione prova a riportare la squadra in partita, ma non inquadra lo specchio della porta. Ma a livello fisico e mentale i giallorossi stanno meglio, Nainggolan va sempre in pressione e recupera diversi palloni e proprio uno di quelli da lui recuperati permettono a Pjanic di tirare da fuori area e di ammutolire il (poco) pubblico avversario dato che il pallone si stampa sul palo. Al 45′ Banti manda tutti negli spogliatoi. Male la Lazio, che ancora una volta deve fare i conti con una pessima difesa e con un attacco nullo dato che l’unico conclusione è arrivata su calcio di punizione e non ha neanche inquadrato lo specchio della porta. Si parlava di orgoglio, ma la Lazio non mostra segnali di ripresa. La Roma, invece, fa la sua gara e non sfrutta al meglio le potenziali occasioni da gol avute.
Come nel primo tempo, la Roma è molto più aggressiva e quando riconquista il pallone è sempre ordinata e pronta a colpire, come al 54′ Florenzi cerca Salah e in area e l’egiziano arriva al tiro, ma spara alto. Pioli opta per un doppio cambio, sostituisce Candreva e Matri e fa entrare Keita e Klose per dare vivacità a un reparto che nel primo tempo non ha creato nulla. Spalletti, invece, sostituisce El Shaarawy con Dzeko e il centravanti pochi minuti dopo lo ripaga insaccando il pallone in rete sulla ribattuta del tiro di Perotti (pallone sul palo). La Lazio prova a reagire, colpisce il palo con Hoedt sugli sviluppi di un calcio d’angolo e pochi minuti dopo Szczesny salva il risultato sul colpo di testa da posizione ravvicinata di Parolo. La Roma sembra presa alla sprovvista da questa reazione avversaria e al 72′ deve anche fare i conti con la protesta dei giocatori biancocelsti sull’intervento in area di Manolas su Keita, ma tutto si conclude con l’ammonizione di Cataldi. Al 75′, però, Klose supera di testa Szczesny, fa la sponda al centro dell’area e trova Parolo, che accorcia le distanze. Ma la Roma, nel momento di maggiore sofferenza, segna il terzo gol Florenzi, liberissimo di calciare a rete da fuori area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e poi segna il gol del 4-1 con Perotti. E nel finale si fa anche espellere Hoedt. 6′ di recupero e poi la gioia giallorossa per il risultato ottenuto.
Lazio umiliata anche nel derby, partita che doveva essere (ogni partita da mesi lo è, ndr) quella dell’orgoglio, che sembra cosa sconosciuta dalle parti di Formello. La superiorità della Roma è palese: ogni tiro è un pericolo, un po’ a causa dei tanti deficit dei biancocelesti, ma soprattutto perché l’aggressività e la voglia giallorossa superano di gran lunga quella avversaria. Pioli lascia Klose e Keita in panchina e loro, chiamati in causa nel secondo tempo (troppo tardi), fanno quello che in 55′ non è successo: mettere in apprensione la difesa degli uomini di Spalletti, che però si riprendono alla grande e ne segnano quattro. La Lazio oggi perde anche la faccia e prende l’imbarcata, un’altra. Spalletti, invece, può sorridere: il secondo posto è più vicino.
Formazioni ufficiali
LAZIO (4-3-3) – Marchetti; Patric, Bisevac, Hoedt, Braafheid; Cataldi (84′ Djordjevic), Biglia, Parolo; Candreva (56′ Keita), Matri (55′ Klose), Felipe Anderson. All. Pioli. A disp. Guerrieri, Matosevic, Gentiletti, Mauricio, Mauri, Onazi, Keita, Klose, Djordjevic.
Indisponibili: de Vrij, Radu, Konko, Basta, Morrison, Kishna, Berisha, Milinkovic
Squalificati: Lulic
Diffidati: nessuno
ROMA (4-3-3) – Szczęsny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Pjanic, Keita, Nainggolan (71′ Iago Falque); Salah (81′ Zukanovic), Perotti, El Shaarawy (60′ Dzeko). All. Spalletti. A disp. De Sanctis, Castan, Emerson, Torosidis, Zukanovic, Maicon, De Rossi, Ucan, Strootman, Iago Falque, Totti, Dzeko.
Indisponibili: Vainqueur e Gyomber
Squalificati: nessuno
Diffidati: Digne, Pjanic, Nainggolan, Keita
ARBITRO: Banti (sez. Livorno)
ASSISTENTI: Costanzo e Passeri
IV UOMO: Di Liberatore
ADDIZIONALI: Damato e Russo
AMMONITI: Patric (L), Candreva (L), Biglia (L), Nainggolan (R), Rudiger (R), Cataldi (L)
ESPULSI: Hoedt (L) per doppia ammonizione
Il derby è giallorosso: la Roma stende la Lazio e cala il poker - Sport Go
3 Aprile 2016 @ 17:03
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