Igor’ Fëdorovič Stravinskij, nato il 17 giugno 1882 a Oranienbum, oggi Lomonosov, fu un compositore russo naturalizzato francese e statunitense. Figlio di un basso del Teatro Mariinskij, prima di dedicarsi alla musica seguì gli studi di giurisprudenza e solo nel 1902 divenne allievo di Mikolaj Rimskij-Korsakov, che, fino alla sua morte nel 1908, si adoperò per farlo emergere. Nel 1910 lasciò la Russia alla volta della Francia per assistere alla prima di “L’Oiseau de feu” e compose tre balletti, ma la svolta della sua carriera avvenne quando incontrò Sergij Djagilev, che gli propose una collaborazione per i Balletti russi e la partitura de “L’Oiseau de feu”. Non mancarono collaborazioni con altri personaggi di spicco, ad esempio Picasso, Cocteau e Balanchine e le sue opere continuarono ad attirare committenti.
La vita privata di Stravinskij fu chiacchierata, si parlò di una relazione con Coco Chanel, ma lui prima sposò la cugina Katerina Nossenko, con la quale ebbe quattro figli, e poi prima ancora della morte della moglie, iniziò una relazione con Vera de Bosset, con la quale convolò a nozze dopo essere fuggiti dalla guerra. Proprio gli Stati Uniti lo naturalizzarono nel 1945 e lui continuò a vivere lì e a comporre nuove opere. Il suo stile negli anni cambiò e dopo aver attraversato il periodo russo e quello fauvista, arrivò quello neoclassico, iniziato già negli anni Venti con “Pulcinella” e “Ottetto”, proseguito con “Sinfonia in tre movimenti” e arrivati all’apice con “La carriera di un libertino”, melodramma rappresentato per la prima volta a al Teatro La Fenice di Venezia nel 1951.
Quello stesso anno, una volta morto Arnold Schoenberg, iniziò il suo periodo dodecafonico, l’ultimo della stile da lui impiegato, che lo portò a sperimentare in opere come “Cantata” e “Memoriam Dylan Thomas”, ma del quale si ricordano capolavori come “Agon”, “Canticum sacrum”, “Threni”, “Movements” e “Requiem Canticles”.
Il 6 aprile 1971 Stravinskij morì a New York a causa di un’insufficienza cardiaca, ma la sua tomba si trova a Venezia, nell’Isola di San Michele, vicino a quella di Djegilev, il suo collaboratore.