Virginia Raggi è stata ospite della trasmissione Quinta Colonna ed è stata intervistata dal conduttore Del Debbio, che ha posto – ovviamente – l’accento sulle necessità di Roma e su quelle che potrebbero essere le azioni della candidata del M5S in caso di vittoria. Ma prima di rispondere alle possibili soluzioni ha parlato di ciò che sei anni fa l’ha spinta ad attivarsi in prima persona:
“Ho deciso di far politica nel 2010, quando scarrozzavo in giro per il quartiere mio figlio appena nato e ho iniziato a vedere che era devastato. Mi sono iscritta prima in un comitato di quartiere, ho iniziato ad attivarmi insieme ad altri cittadini pieni di voglia di fare e poi ci siamo scontrati con una politica municipale che ci chiedeva ‘a voi chi vi manda?’. Una politica fatta per chi la pensava in un certo modo e a quel punto il passo verso il M5S è stato breve“.
SU MAFIA CAPITALE – Virginia Raggi critica le amministrazioni romane, colpevoli di essersi concesse il lusso di non riscuotere denaro dovuto quando la città versa in condizioni disastrose e che deve fare i conti con strade devastate, trasporto pubblico non funzionante, decoro inesistente. Le sue intenzioni:
“Serve un censimento del patrimonio immobiliare. L’abbiamo chiesto per tre anni e i Dipartimenti non ci hanno mai risposto. Non vogliono dare i documenti e probabilmente anche causa di una serie di favori. La situazione non è più tollerabile e rinviabile. Mafia Capitale in realtà riguarda un po’ tutti i Dipartimenti e di fatto lucravano sulle persone”.
SULLE PERIFERIE – “Le periferie vanno completamente ricostruite, ma nel frattempo anche il centro è diventato una periferia per degrado, esercizi commerciali che chiudono ecc.. Si tratta di recuperare un tessuto sociale completamente abbandonato. Il trasporto pubblico? La precedente amministrazione ha tagliato e l’ha fatto soprattutto in periferia, ma bisogna rimettere mano su tutto, ce ne siamo accorti nei 3 anni di consiliatura in cui eravamo all’opposizione: ogni qualvolta tentavamo di aprire una porta la trovavamo chiusa. Noi siamo quelli che si sono stancati di stare seduti sul divano e di lamentarsi. Noi vogliamo rimboccarci le maniche e riprenderci la nostra amata città“.
SUI CAMPI ROM – La Raggi contesta le affermazioni della Meloni perché paragonabili alla “scoperta dell’acqua calda”. Come bisogna agire? La strada è chiara e a indicarla, come affermato dalla candidata sindaco, è proprio l’Europa, che parla di superamento dei campi rom.
“Sicuramente andranno chiusi progressivamente. Bisognerà fare un serio censimento di tipo patrimoniale e reddituale di queste persone per capire chi ha già una casa, ma mi fa un po’ sorridere che tutte queste cose vengano dette oggi dagli altri candidati quando per anni hanno governato Roma e hanno lasciato la città in queste condizioni e oggi dicono “io farei” quando in passato se ne sono ben guardati“.
SULLA POVERTÀ – Roma deve aumentare i servizi e ogni tassa versata dai cittadini deve essere riconvertito in servizi:
“Non possiamo più permetterci di finanziare sprechi, di sovvenzionare privilegi perché la città sta morendo. Dobbiamo invertire questo ciclo malato della gestione dei soldi e riportarlo su un binario corretto che è quello di aiutare le persone”.