Nato a Roma il 26 giugno 1971, Max Biaggi (Massimiliano all’anagrafe), è un motociclista che detiene il record di titoli conquistati nella classe 250 (sono quattro i titoli e con lui anche Phil Read detiene il primato) e che ha anche vinto due titoli mondiali Superbike.
Aveva 17 anni quando ricevette in regalo una minimoto e fu quello l’episodio che lo portò a partecipare alle prime gare professionistiche nella classe 125. Un anno dopo vinse nella categoria Sport Production e la sua bravura gli permise di farsi ingaggiare dall’Aprilia, con la quale salì nella classe 250. Quell’anno, era il 1992, vinse il suo primo Gran Premio in Sudafrica, ma dopo essersi classificato quinto passo alla Honda, dove migliorò di un posto la sua classifica e vinse il Gran Premio di Catalogna.
Il suo vero dominio, però, iniziò con il ritorno nelle scuderie dell’Aprilia: dal 1994 al 1997, infatti, il Corsaro, questo il suo soprannome, vinse quattro titoli mondiali. Se all’inizio mostrò ancora qualche pecca, nel 1996 fu l’anno della consacrazione, quello in cui riuscì a dimostrare tutto il suo talento. Chiuso il ciclo con l’Aprilia, approdò nel Kanemoto della Honda e vinse il quarto titolo mondiale, arrivato grazie alla vittoria conquistata nell’ultimo Gran Premio della stagione.
Nel 1998 passò nella classe 500 e si classificò secondo, poi decise di passare alla Yamaha, ma la stagione d’esordio non fu delle più esaltati e alla fine non riuscì ad arrivare oltre il quarto posto nella classifica mondiale, mentre l’anno successivo si classificò terzo, dietro a Roberts e Rossi. Con quest’ultimo, al suo debutto, diede vita a una rivalità che durò anni e che esplose definitivamente nel 2001, quando Biaggi mandò fuori pista l’avversario con una gomitata. Quell’anno il motociclista italiano riuscì a recuperare diversi punti, ma alla fine chiuse al secondo posto e a 106 punti di distanza dal rivale. Il divario aumentò nel 2002 quando i punti di distacco divennero 140, ma lui fu protagonista di una bella stagione visto che riuscì a conquistare il podio otto volte dopo un brutto inizio.
Deluso dall’esperienza con la Yamaha, decise di tornare alla Honda e nel 2003 si classificò terzo, dietro Gibernau, al suo esordio, e Rossi. Il 2004 lo vide protagonista e, infatti, a metà stagione tra lui e Rossi c’era un solo punto di distacco, ma a causa di due ritiri e di una brutta gara che lo relegò al 12esimo posto, ancora una volta vide allontanarsi la possibilità di vincere il titolo e alla fine concluse nuovamente al terzo posto, sempre dietro Gibernau e Rossi. Il suo ultimo anno in MotoGP fu il più deludente perché si classificò quinto e i dirigenti decisero di estrometterlo dal team la stagione successiva e questo nonostante avesse già firmato un precontratto.
Per un anno non gareggiò e poi nel 2007 approdò nel team della Suzuki del Campionato mondiale di Superbike, dove disputò una stagione che gli valse il terzo posto. A causa di problemi economici la stagione successiva passò alla Ducati, ma i sette podi conquistati non servirono a molto dato che finì settimo. Nel 2009 altro cambio di scuderia con il passaggio all’Aprilia. Iniziò nel peggiore dei modi, commise diversi errori con la sua moto RSV4 ancora da testare, ma poi si riprese e alla fine arrivò quarto. Il 2010 è l’anno in cui è dato tra i favoriti nella lotta per la conquista del titolo. Lui e Haslman furono i principali protagonisti, ma a trionfare fu il romano che prima centrò una bella rimonta e poi divenne il primo italiano a vincere in Superbike. Nel 2011 restò nello stesso team e arrivò terzo, mentre nel 2012 vinse il secondo titolo in Superbike. Alla fine di quell’anno annunciò anche il suo ritiro e divenne commentatore tecnico delle gare del mondiale, ma nel 2015 è tornato in pista.
Vita privata – Dalla relazione con Eleonora Pedron sono nati i suoi due figli, Inès Angelica e Leon Alexandre. Tuttavia, i due si sono lasciati e dal 2015 sta insieme a Bianca Atzei.