Nuova ordinanza anti-alcol firmata Virginia Raggi. L’Amministrazione Capitolina interviene per fermare il fenomeno delle “movida” che, come si legge nel documento, “degenera spesso in episodi di violazione delle regole, anche minime, di rispetto dell’ambiente e del contesto urbano, nonché di grave turbamento delle quiete pubblica”.
E visto che “nonostante le misure organizzative predisposte per il contrasto e la prevenzione degli effetti distorsivi della movida, il fenomeno sta assumendo caratteristiche incompatibili con i valori propri di una aggregazione rispettosa delle regole sociali se non addirittura lesive della incolumità pubblica e della sicurezza urbana“, lo stop all’alcol riguarda Municipio I, Municipio II, Municipio III, Municipio V, Municipio VII, Municipio VIII, Municipio IX, Municipio X, Municipio XI, Municipio XII e Municipio XV (qui le specifiche).
Come si legge sul sito del Comune, non si tratta di un divieto unico ma di una griglia di proibizioni a seconda di orari e tipo di azione (consumo, vendita, somministrazione). Nel dettaglio, in tutte le aree elencate dall’ordinanza – e tutti i giorni della settimana fino al 31 ottobre – è vietato:
- consumare alcolici e superalcolici su strade “pubbliche o aperte al pubblico transito” dalle 24 alle 7 del mattino; l’orario del divieto diventa 22 – 7 se le bevande sono in contenitore di vetro;
- vendere alcolici e superalcolici – da parte di chiunque sia, a qualsiasi titolo, “autorizzato” o “legittimato” a farlo – dalle 22 alle 7 del mattino, in qualsiasi forma: al dettaglio, per asporto, “presso attività di somministrazione” e anche mediante distributori automatici;
- somministrare alcolici e superalcolici dalle 2 di notte alle 7 del mattino – da parte di chiunque sia autorizzato, a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, “alla somministrazione di alimenti e bevande, anche nelle aree esterne di pertinenza del locale” e anche mediante distributori automatici e in circoli privati.
Le multe: 150 euro per il consumatore, 280 per l’esercente; “ferme restando le più gravi sanzioni” previste dalle norme vigenti.