Stanotte una palazzina degli anni Cinquanta è crollata a Roma, in zona Ponte Milvio (via della Farnesina, ndr) e ha fatto sì che fossero ben 120 le persone evacuate. Nessun morto, nessun ferito, ma sono circa quaranta le persone rimaste senza casa e la sindaca Raggi, dopo essere andata sul posto in mattinata, ha pubblicato le seguenti parole:
“Nel cuore della notte, scricchiolii e rumori hanno svegliato gli abitanti che, prendendo solo un giaccone, sono usciti in strada e hanno assistito alla tragedia della loro casa che veniva giù. Non ci sono state né vittime né feriti. Li ho incontrati questa mattina, avvolti da coperte, con gli occhi sgomenti ma pieni di dignità.
OSPITALITÀ – “La Protezione Civile ha risposto, i Vigli del Fuoco, la Polizia Municipale e di Stato, i Carabinieri, tutti hanno immediatamente risposto. Adesso stiamo cercando i luoghi per ospitare queste persone, alcune delle quali abitavano nella palazzina semi-crollata e non ci potranno rientrare, altre nelle palazzine circostanti e che dovranno attendere qualche giorno. Stupisce che, in casi come questi (e la mente va agli incendi che tra agosto e settembre hanno colpito la nostra città arrivando a lambire le case), la prassi finora sia stata rivolgersi in via d’urgenza alle strutture comunali, per poi sondare gli alberghi, gli ostelli e quanto altro disponibile. Ma l’urgenza, lo sappiamo bene, non è mai una modalità ottimale per procedere”.
I TROPPI SE – “Nella triste consapevolezza che – se il fascicolo del fabbricato fosse obbligatorio, se si fossero avviati seri censimenti sullo stato degli edifici, se si facesse attività di prevenzione e messa in sicurezza per il rischio idrogeologico, se si costruisse bene – alcuni di tali eventi sarebbero evitabili. Mentre oggi ci troviamo comunque a fronteggiare queste emergenze”.
RISPONDERE ALL’EMERGENZA – “Per tale ragione, nella speranza che questi eventi non accadano più o siano comunque rari e isolati, attiveremo un canale che ci consenta di rispondere rispondere con immediatezza e senza sprechi di denaro pubblico”.