06/04/2017 – A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni ai nidi comunali, non mancano le proteste delle famiglie e delle associazioni di categoria. Per Sepiacci (Aninsei) – “Persa una grande occasione. Il confronto è stato lacunoso”
Lunedì si aprono le iscrizione per i nidi convenzionati, i genitori possono puntare prioritariamente sugli asili comunali. La possibilità di iscrivere i propri figli, però, non è libera. Le limitazioni hanno generato il malcontento dei genitori. Nella delibera infatti, si specifica che la priorità dell’iscrizione, non si applica alle famiglie con minorenni con disabilità, anche se sono fratelli o sorelle del bambino che deve usufruire dell’asilo.
Il bando prende in considerazione anche la distanza della residenza del bambino dal nido convenzionato. La priorità si applica se la residenza e situata ad una distanza pari o inferiore a 300 metri, secondo il percorso pedonale più breve. Per tutte le altre situazioni “le famiglie potranno indicare la scelte di 3 nidi a gestione diretta e 3 nidi in gestione indiretta in convenzione, dando priorità ai nidi pubblici”.
Queste limitazioni influenzano la libertà delle famiglie di usufruire dell’asilo comunale, per questo non sono mancate le proteste. “E’ stata persa un’occasione importante e, così facendo, non si è data la possibilità di scelta alle famiglie – spiega Goffredo Sepiacci, presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione di Roma e del Lazio – capisco la decisione di stabilizzare le insegnati precarie, assunte dal Comune. Purtroppo però i costi di quell’operazione sono ricaduti sulle famiglie che non potranno avere la libertà di scegliere tra tutti gli asili che sono regolarmente iscritti all’albo. Peccato davvero, si poteva evitare lasciando più spazio al confronto”.
Diverso è il punto di vista dell’assessore Baldassarre, che considera il sistema precedente non funzionale. La posizione dell’assessore è avvalorata dal fatto che “a fronte di 915 bambini in liste di attesa, 1666 posti vacanti e circa 4500 rinunce”. Con la nuova delibera, invece, si tende ad incentivare l’iscrizione ai nidi pubblici, grazie ad un percorso che ha visto la collaborazione tra l’Assessorato la Commissione competente, gli Assessori Municipali, le famiglie e gli educatori dei nidi comunali e in convenzione. “Con questi ultimi – ha aggiunto Baldassare – è stato creato un tavolo di lavoro permanente perché il sistema educativo è unico e dobbiamo garantirne la qualità”.
Una partecipazione che non sembra aver tuttavia soddisfatto i requisiti richiesti. “A nulla sono serviti tavoli, lettere, incontri e manifestazioni. La Giunta capitolina – si legge in una nota di Legacoop Lazio – ha deciso, con la deliberazione n.49 del 30/03/17 che i nidi convenzionati, nel bando 2017/2018, potranno rappresentare solo una scelta di quarta fascia per le famiglie romane”. Questa decisione, insieme alla richiestsa “di compiere alcuni adempimenti entro il 5 aprile 2017 – si legge nella stessa nota – di fatto pongono fine all’esperienza dei nidi convenzionati nella Capitale”.