13/05/2017 – Vittorio Nocenzi, leader del gruppo rock progressive “Banco del Mutuo Soccorso” è stato ospite a “Viaggi e Miraggi in Fm”, trasmissione ideata e condotta dal giornalista Daniele Priori in onda sulle frequenze di Radio Punto Sud il venerdì sera alle 19 e in replica la domenica mattina alle 10.
Nell’intervista il fondatore del gruppo rock, nato a Marino ha ribadito la sua posizione riguardo un ripensamento del territorio dei Castelli Romani, che dovrebbe essere affrontato in un’ottica moderna anche a livello culturale.
“Ognuna di queste città – ha detto ancora Nocenzi – ha una sua caratteristica personalità fatta di Storia, tradizione e assieme creano un bacino molto omogeneo. Il campanile è fortissimo ma ormai è diventato anche anacronistico, fuori tempo e fuori spazio. Oggi bisogna ripensare ai Castelli Romani come un territorio da strutturare perché è omogeneo culturalmente grazie all’identità millenaria che nasce dalla stessa radice. Il mito della nascita di Roma, la Città Eterna, vuole nei colli albani la terra madre della civiltà latina”.
Molti, infatti vedono i Castelli solo in un’ottica tradizionale dimenticando il peso storico che hanno alle spalle e che hanno tramandato alle generazioni. “Io soffro molto – ha spiegato ancora il maestro – quando sento i Castelli ricordati solo come patria delle fraschette, della porchetta, del vino buono, per la gita a li Castelli e il turismo mordi e fuggi. E’ qualcosa che non fa onore né agli italiani né ai castellani. Sarebbe ora che ci fosse un altro tipo di considerazione ma il territorio dei Castelli Romani è in Italia che è tutta in un ritardo terribile nei confronti dell’identità, dei beni culturali, della Storia, nell’idea di concepire un servizio turistico all’insegna della qualità”.
“E pensare – ha concluso il fondatore del Banco del Mutuo Soccorso – che un tempo i figli delle più importanti casate europee nel Grand Tour visitavano Roma e automaticamente anche i Castelli Romani i cui paesaggi diventavano fonte di ispirazione e bellezza a tal punto che ancora oggi capita di rivedere i nostri paesaggi dipinti nei quadri dei più grandi pittori esposti all’Ermitage di San Pietroburgo”.