Come stabilito dalla Corte di Cassazione, i cittadini non devono sostenere nessun costo fisso che è svincolato dai consumi per quel che riguarda le bollette dell’acqua. Inoltre, il contribuente potrà anche essere tutelato dal giudice ordinario visto che non esiste alcune pretesa di prestazioni pecuniarie.
I giudici hanno respinto il ricorso di un Comune in merito al diritto fisso che aveva richiesto. L’ente locale aveva spiegato di aver gestito il servizio idrico, determinando i prezzi nel rispetto della legge.
La Suprema Corte non è stata convinta da questa difesa, anche perchè si sta parlando del corrispettivo dovuto per il godimento di un pubblico servizio. Tra l’altro, la materia non è di competenza amministrativa, ma di diritto privato negoziale, a prescindere dalla natura di chi eroga il servizio.
Come spiegato dallo Studio Legale Cataldi, il Comune aveva eliminato un importo, ma non si trattava dell’unico costo fisso svincolato. Per tutti questi motivi il ricorso è stato respinto.