Un patto con i sindacati per una nuova economia reale nella città di Roma. Un primo tassello dell’iniziativa che il Campidoglio mette a disposizione di tutte le istituzioni e parti sociali: #FabbricaRoma, un tavolo aperto a Governo, Regione Lazio e forze produttive, che si riunisca con cadenza settimanale e individui risorse, strumenti normativi e obiettivi strategici per promuovere uno sviluppo sociale e sostenibile della Capitale del Paese.
Roma ha bisogno di puntare su innovazione, infrastrutture, ‘burocrazia zero’, defiscalizzazione. Contrastare ogni tendenza alla deindustrializzazione e mantenere vivo il tessuto produttivo, così da attrarre imprese e talenti. Soprattutto aprire una stagione di visione partecipata della città, che restituisca alle forze produttive un ruolo in parte compromesso dalla progressiva finanziarizzazione dell’economia.
Questi sono i contenuti che ispirano il protocollo di relazioni sindacali siglato oggi tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e leorganizzazioni confederali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti, Uil Roma e Lazio.
Alla base del documento c’è la necessità di scongiurare la perdita di posti di lavoro e di un immenso patrimonio di saperi e professionalità, come nei recenti casi che riguardano Sky, Alitalia, Almaviva, Mediaset. Rilanciando invece il ruolo della Capitale come centro urbano in grado di attrarre capitali, creatività, innovazione, valorizzando le risorse locali con particolare attenzione alle periferie come volano per la rinascita cittadina. Con questo protocollo Roma Capitale e la sua Città metropolitana si propongono come ‘hub’ di sviluppo a livello regionale e nazionale, e concordano con i sindacati confederali un nuovo sistema di relazioni quale efficace strumento di governo dei cambiamenti, per realizzare un modello avanzato e innovativo di partecipazione.
“Questa operazione di rilancio dell’economia reale cittadina – dichiara la sindaca Virginia Raggi – è aperta a tutti: Governo, Regione, organizzazioni datoriali. ‘FabbricaRoma’ deve costituire un tavolo di confronto vero, tecnico e politico, che si riunisca almeno una volta a settimana. Il cui lavoro non si esaurisca nella mera individuazione delle risorse per la città, pure necessarie per renderla competitiva con le altre capitali europee e mondiali. Il suo scopo deve essere anzitutto quello di affrontare tanti nodi che nel tempo sono rimasti irrisolti: dotare la città di infrastrutture materiali e immateriali, creare aree a ‘burocrazia zero’, studiare incentivi fiscali e tariffari per le imprese, rivedere i vincoli finanziari derivanti dalla gestione del mostruoso debito ereditato e dal piano di rientro triennale. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, aprendo un nuovo campo di concertazione con le parti sociali e le forze produttive della città”.
Entrando nel merito del protocollo con le organizzazioni dei lavoratori, si prevede di rendere organiche le relazioni sindacali con Roma Capitale, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del territorio e dell’occupazione in una logica di sostenibilità sociale ed ambientale. Tra gli obiettivi indicati nell’intesa vengono inclusi:
- l’introduzione della clausola sociale negli appalti e un sistema di qualificazione delle imprese che garantisca trasparenza e qualità;
- la rinegoziazione del Debito e del Piano di rientro di Roma Capitale e il censimento delle risorse disponibili all’implementazione dei progetti da realizzare;
- trasformare trasporto pubblico locale, rifiuti, welfare, turismo e cultura in motori dello sviluppo della città;
- assumere l’innovazione sociale e tecnologica come elemento trasversale a ogni intervento;
- istituire un modello di confronto che, nel rispetto della reciproca autonomia, viene articolato su due livelli distinti e correlati: su tematiche di interesse generale per condividere azioni di rilevanza strategico-programmatica, a partire dai documenti di programmazione sul Bilancio; su tematiche riguardanti i singoli assessorati e settori dell’economia su indicazione del tavolo di concertazione generale.
Le crisi aziendali che hanno interessato la città nell’ultimo periodo saranno anche al centro delle prossime riunioni delle commissioni capitoline, i cui presidenti convocheranno sedute ad hoc per analizzare i risvolti economici e occupazionali derivanti dalle vertenze in atto.