Stephen King, il re della letteratura horror che nel corso della propria carriera ha venduto milioni e milioni di libri in tutto il mondo (oltre cinquecento milioni di copie), è nato a Portland, nel Maine, il 21 settembre 1947.
Nato da Donald Edwin King, prima capitano della Marina Mercantile e poi impiegato di una multinazionale svedese, e da Nellie Ruth Pillsbury King, una casalinga, crebbe con la madre e il fratello maggiore adottato dai genitori nel 1945 visto che il padre, quando lui aveva solo due anni, uscì di casa e non vi rientrò mai più. L’assenza della figura paterna lo segnò caratterialmente e lui inserì in diversi suoi romanzi questo rapporto difficoltoso tra padre e figlio.
Dopo diversi trasferimenti la famiglia tornò nel Maine e la madre, che svolgeva diversi lavori, fece in modo di educare al meglio i due figli e quando Stephen prese il morbillo e accusò diversi problemi, lei decise di ritirarlo dalla scuola. Fu proprio in quel periodo che il bambino iniziò a scrivere e si appassionò alla letteratura. Aveva sette anni quando scrisse il suo primo racconto.
A dieci anni scoprì il genere che lo ha reso famoso a livello internazionale: l’horror. Cominciò così a scrivere racconti, divenne direttore del giornale scolastico The Drum e cominciò a scrivere per il Lisbon Enterprise, settimanale di Lisbon.
Si iscrisse all’Università del Maine, fece parte della redazione del Maine Campus e vendette il suo primo racconto “The Glass Floor”. Fu durante gli anni universitari che conobbe Tabitha Jane Spruce, sua futura moglie.
Si laureò, ebbe una figlia, Naomi Rachel, svolse diversi lavori e poi nel 1971 ottenne il ruolo di insegnante di lettere alla Hampden Academy. Arrivò un secondo figlio, Joseph Hillstrom, ma iniziarono anche i problemi dovuti alla sua dipendenza dall’alcol. Nel frattempo, però, riuscì dove fino ad allora aveva fallito: nel 1974, infatti, fu pubblicato il suo romanzo di esordio, Carrie, che superò il milione di vendite. Fu questo successo a consentirgli di concentrarsi esclusivamente sulla scrittura per creare capolavori come Le notti di Salem, Shinig, Cujo, It, Il miglio verde e L’acchiappasogni. Non a caso alcuni dei suoi romanzi sono stati portati sul grande schermo da registri quali Stanley Kubrik, J. J. Abrams e David Cronenberg.
Ma il raggiungimento del successo coincise anche con la morte della madre, affetta da cancro, e questo causò lo sviluppo di dipendenza da alcol e droga. Solo alla fine degli anni Ottanta i familiari intervenirono per farlo disintossicare. A successo ormai ottenuto e consolidato, nell’estate del 1999, dopo aver accompagno Owen, il figlio più piccolo, all’aeroporto, fu vittima di un incidente stradale che lo portò a una lunga convalescenza e a un cambio di abitudini sul lavoro, ma questo non gli impedì di pubblicare altri libri come Blaze, Duma Key, Doctor Sleep, Mr. Mercedes, Revival e Fine turno.