Il 20 marzo 1731 avvenne il terremoto di Foggia, un evento che portò alla distruzione di edifici e alla morte di quasi duemila persone, mille della città e altre centinaia della campagna.
La terra iniziò a tremare intorno alle 5 del mattino e fu tanto forte da arrivare al nono grado della scala Mercalli, riuscendo ad essere rileavata a Foggia, Cerignola, Canosa di Puglia, Orta Nova, Ascoli Satriano e Barletta.
“Fu la scossa orribile del Tremuoto, e con moti diversi istantaneamente, tanto che in essa città di Foggia in istante rovinarono la maggior parte degli edifici tanto di chiese, che di particolari, e prima si vidde caduta, e rovinata in gran parte della città, e sepolta molta gente sotto le pietre, che si fossero potuti accorgere del Tremuoto. Durò questo così fiero moto per cinque minuti di ora, e indi fra lo spazio di un’Ave Maria ripigliò fieramente con lo stesso vigore, e scuotimenti, la cui violenza, e impeto si puol congetturare dall’aver l’acqua de’ pozzi dalla profondità di 30 in 40 palmi in molte parti sormontata la bocca, e allagato all’intorno”.