Maurice Ravel compose il Boléro, una musica da balletto che successivamente è divenuta famosa anche come componimento sinfonico, nel 1928, tra luglio e ottobre, dietro commissione della ballerina Ida Rubinštejn (avvenuta nel 1927), che voleva “un balletto dal carattere spagnolo” e che quello stesso anno, il 22 novembre, lo portò in scena al Teatro Nazionale dell’Opéra di Parigi, sotto la direzione orchestrale di Walther Straram e con le coreografie di Bronislava Nijinska.
Inizialmente non era nelle intenzioni di Ravel accettare ‘incarico, soprattutto a causa dello scarso interesse nei confronti della composizione di un altro balletto, ma le tante insistenze della ballerina lo spinsero a ripensarci e ad accettare. Il Boléro si presentò come un balletto del tutto innovativo, sperimentale, senza una forma vera e proprio, senza sviluppo e senza modulazioni: un tema, del ritmo e l’orchestra. Ravel lo descrisse così:
“È una danza in un movimento moderato e uniforme, sia per la melodia, sia per l’armonia e il ritmo, quest’ultimo suonato senza interruzioni dal tamburo. Il solo elemento di diversità è dato dal crescendo orchestrale”.
(guidaallascolto.it)
Il successo fu immediato e fece sì che venisse eseguito anche come brano da concerto, ma questo portò a diversi interpretazioni, tanto che lo stesso Ravel si ritrovò a voler precisare che il Bolero “deve essere eseguito in un tempo unico dall’inizio alla fine, con lo stilo monotone delle melodie arabo-spagnole“.