Roma, 1 febbraio- Dagospia ha lanciato una scioccante denuncia sulla presidente della Camera Laura Boldrini che, nonostante abbia rifiutato la scorta, sembra utilizzi sette agenti della polizia postale per fermare le vignette ironiche e gli hastag su di lei che nascono dall’ironia del web. Dopo la pubblicazione di una vignetta satirica che ha per soggetto una Boldrini nuda, la presidente ha chiamato in Parlamento una squadra di sette agenti della polizia per controllare tali “reati” ed intervenire prontamente. Attualmente, da quanto riportato su Dagospia, solo la responsabile della squadra risulta formalmente assunta a Montecitorio con un rodine di servizio, mentre quattro agenti e due della Polpost di Tuscolano sono fantasmi che vagano in Transatlantico. Il Giornale ha poi ricostruito la vicenda, compreso il licenziamento di Truzzi, dirigente dell’ispettorato di Polizia della Camera. Domenica 14 gennaio quest’ultimo ricevette la denuncia «dalla persona offesa» (cioè la Boldrini, ma secondo il suo entourage non vi era stato intervento diretto). Truzzi informò la segreteria del capo della polizia e Andrea Rossi, al vertice della Postale. Allertate Digos e Mobile a Latina, gli agenti fecero visita a un giornalista di Fondi che aveva postato il fake su Fb. Intoppo: non c’era il mandato di sequestro, allora i poliziotti si sono rivolti alla Procura di Roma. Sembra sia stato trovato un pm disponibile, intercettato durante il pranzo, vicino a piazza Navona. Parte il sequestro preventivo, con oscuramento e cancellazioni di foto, file, vignette e notizie, in qualche modo riconducibili alla Boldrini. Nel decreto di sequestro preventivo si legge «il sequestro preventivo mediante oscuramento delle pagine web (…) nonché delle diverse e ulteriori pagine web che verranno individuate sulla rete con loghi, marchi, contenuti, riconducibili alla persona offesa».
Fonte: (Cado in Piedi)