Roma, 2 marzo – Più di 4.000 abitanti del quadrante nord di Roma non potranno usare l’acqua dei rubinetti (sia per uso alimentare che per igiene personale) per 10 mesi a causa degli agenti chimici novici per la salute presenti al suo interno. A stabilirlo un’ordinanza del sindaco valida fino al 31 dicembre 2014. Coinvolti gli acquedotti di Malborghetto, Brando-sa, Camuccini, Piansaccoccia, Monte Oliviero, Casal di Galena, Casaccia-S.Brigida, gestiti dall’Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura. Strutture che passeranno di mano prima a Roma Capitale e poi ad Acea, ma prima si dovrà provvedere al loro risanamento, mentre nel frattempo punti di rifornimento saranno attivati nelle zone interessate.
Un episodio questo sconcertante e che gli abitanti non hanno davvero mandato giù. Sotto accusa la comunicazione del Campidoglio, sembrata tardiva e per nulla capillare, visto che i manifesti previsti non sono stati neanche affissi. Ma in generale è la scarsa pubblicità data ad un evento così eccezionale e importante, anche a livello mediatico, a lasciare interdetti i cittadini e in particolare l’opposizione. “La segreteria del nostro club nel XV Municipio è stata letteralmente presa d’assalto dalle telefonate di persone in cerca di informazioni sulla potabilità dell’acqua, dal momento che, a parte una piccola nota apparsa in fondo al sito del Comune di Roma, c’è stata solo ‘acqua in bocca’ da parte di chi governa Roma e i Municipi XV e XV, trattando un problema così grave per la salute pubblica dei cittadini con una leggerezza che ha dell’incredibile”, dicono i consiglieri di FI, Gramazio, Quarzo e Leli. “E’ passata quasi una settimana tra il momento in cui è stata notificata l’emergenza (21 febbraio) e il giorno in cui è stata divulgata (27 febbraio), peraltro con modalità ed efficacia discutibili. I problemi di Marino con il Governo Renzi non possono e non devono offuscare le esigenze e la salute dei cittadini. Auspichiamo – concludono – un immediato intervento del Presidente Zingaretti, del sindaco Marino e dei Presidenti dei Municipi Torquati e Barletta, da una parte per divulgare il più presto possibile in maniera adeguata la reale situazione sanitaria e dall’altra a mettere in moto l’agenzia regionale Arsial per un sollecito approvvigionamento di acqua non avvelenata, pensando che in questo preciso momento ci sono migliaia di famiglie con bambini e anziani in serio pericolo. Molto probabilmente ignari di tutto”.