Roma, 10 Marzo – Stato di agitazione per lo sciopero dei Vigili Urbani di Roma che, per il 23 Marzo, ha indetto un protesta, in concomitanza della maratone che si correrà nel medesimo giorno.
Lo stato di agitazione indetto dal Sulpl avrà come come prima conseguenza di ridurre il numero di agenti a disposizione per la chiusura delle strade su cui si svolgerà la manifestazione.
Per la maratona in media dovrebbero essere impiegati almeno 250 vigili urbani, ma nel turno mattutino ne saranno presenti appena 200 in tutta la capitale. Un numero che di solito garantirebbe il corretto svolgimento del servizio ma del tutto insufficiente in casi come questi. Nel caso della maratona, però, richiede una diversa organizzazione e un numero di unità maggiore, richiedendo la disponibilità di straordinari anche ai vigili urbani fuori turno in in chiusura dello stesso.
La ricorsa allo straordinario in concomitanza di uno sciopero anche se di un solo sindacato, però, impedisce che si possa usufruire di ore straordinarie per coprire la mancanza di personale a tutela della sicurezza. Per questo motivo, in previsione della manifestazione, per bocca del segretario romano Stefano Giannino, saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla Commissione di Garanzia e inerenti al servizio pubblico, tra cui le fasce di garanzia in cui il servizio sarà, appunto, garantito.
Secondo Giannino “Lo sciopero rimarcherà quanto pesa per i cittadini romani l’impiego costante della polizia locale della polizia Locale a supporto di eventi che influiscono sull’ordine pubblico. Centinaia di migliaia di euro ogni anno il comune di Roma paga alla Polizia Locale per vederla impiegata a supporto di servizi non richiesti espressamente alla Questura”.
Il rischio quindi che la manifestazione del 23 Marzo si trasformi in un problema di ordine pubblico potrebbe far sì che si ripeta, anche se in tono minore, quello già successo a Novembre, con i runner che hanno dovuto fare da sé la chiusura, mancando i 200 vigili da dedicare alla solo evento, una corsa dal tono minore rispetto a quella in programma fra due settimane.