Roma, 12 marzo – “Confermiamo che la tratta Pantano-Lodi aprirà al pubblico a ottobre del 2014”. A confermare il piano è l’assessore alla Mobilità Guido Improta, dopo il sopralluogo ai cantieri della metro C da parte della commissione capitolina. “Abbiamo verificato che a tre mesi dal pre-esercizio non sono stati registrati disservizi sulle porte di banchina e sui sistemi d’allarme. Se possibile vorremmo aprire prima di ottobre appena il pre-esercizio previsto per legge lo consente”.
Ma svela anche i programmi futuri per la tratta: “L’idea è quella di arrivare a piazza Venezia perché è il cuore del sistema romano che consente di accedere a una parte significativa del suo territorio. Il problema è vedere come ci arriviamo, ovvero se siamo riusciti a ripristinare una corretta relazione con il fornitore. In questa fase l’amministrazione pubblica non ha supportato adeguatamente Metro C, però anche Metro C ha avuto difficoltà nella sua fase realizzativa. Ad esempio, non ha sempre avuto le risorse finanziarie con capitale proprio da mettere a disposizione”.
Mentre la presidente della commissione Mobilità Anna Maria Cesaretti, oltre alla soddisfazione per come sta procedendo la tabella di marcia, mostra anche qualche problema: “Alcuni problemi al software, anche se questi dovrebbero essere facilmente risolvibili”. Mentre una delle criticità principali è alla stazione di Torre Angela dove la metropolitana esce all’esterno: “Qui manca la copertura e quando piove la banchina si riempie di acqua. Questo potrebbe creare dei disagi ai passeggeri e alla circolazione. In commissione verificheremo se ci saranno i fondi per proseguire con la copertura”.
Ma non si spengono intanto le polemiche sul muro di cemento armato che da ormai diversi giorni sorge ai piedi del Belvedere Cederna, proprio nei cantieri della Metro C Colosseo. A protestare è il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati: “Non credo che la Soprintendenza abbia potuto autorizzare quest’opera così com’è: quello che c’è oggi, a cinquanta metri dal Colosseo, è uno scempio inserito in un contesto archeologico d’inestimabile valore”. Un muro di sostegno “necessario -secondo il comunicato – per l’esecuzione dei micropali propedeutici allo scavo di sbancamento”. Una struttura provvisoria, secondo i piani (l’apertura della fermata è prevista per il settembre 2020), ma mancano spiegazioni dettagliate sul muro stesso. “Come Legambiente siamo sempre stati favorevoli alla realizzazione della Metro C – conclude Parlati – ma diciamo no a opere di cantiere così invasive e devastanti: dopo la pubblicazione delle foto sul sito di Repubblica ho chiesto spiegazioni all’assessore capitolino ai Trasporti e alla Mobilità Guido Improta”. Il quale ha risposto subito alle critiche, provenienti anche dal M5S capitolino: “Nell’ambito delle fasi di costruzione della stazione Fori Imperiali della tratta T3 è prevista la realizzazione di opere provvisionali a protezione dell’area di Villa Rivaldi, da realizzarsi in parte a quote superiori a quelle dell’attuale via dei Fori Imperiali. Il muro in cemento armato che è stato realizzato sul lato sinistro della strada provenendo da piazza Venezia è provvisorio: la sua funzione è quella di consentire la realizzazione, mediante rinterro, del piano di lavoro rialzato necessario all’esecuzione dei lavori. Dopo averli realizzati, tra circa un anno, il muro in questione sarà demolito e verrà ricostruito il muro originario, il tutto in accordo con la Soprintendenza competente”.