Sono romani i due ladri che, questa notte, hanno messo a segno due furti nelle scuole del Municipio IX. Fermati dai Carabinieri dopo un inseguimento, i due sono stati arrestati e il maltolto riconsegnato ai legittimi proprietari.
I due hanno iniziato la loro nottata di razzie con un piccolo furto nell’Istituto Comprensivo “Indro Montanelli”, in via della Divisione Torino, all’interno del quale si sono introdotti – forzando una finestra – per rubare parti di uno strumento musicale dall’aula di musica della scuola.
Dopodiché i due ladri romani hanno spostato le loro mire dalla zona di Cecchignola a quella di Decima – Tor di Valle. Il loro obiettivo? Un altro istituto scolastico, questa volta la scuola media “Ruffini” situata in via Camillo Sabatini. Una volta riusciti nel tentativo di fare irruzione al suo interno, i due hanno rubato prodotti alimentari e beni di prima necessità che si trovavano custoditi nei locali della mensa scolastica. Ma, questa volta, non tutto è andato secondo i loro piani: un passante, insospettitosi dai loro movimenti ambigui, ha subito chiamato il 112 e agevolato così la cattura dei due ladri.
Una volta giunti a destinazione, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno colto i due ladri proprio nell’atto di scavalcare la recinzione della scuola e di salire in sella allo scooter per scappare con il maltolto. Inevitabile l’inseguimento; ma per i due ladri di Roma forse non era la serata giusta: un incidente con l’auto di una signora (che, fortunatamente, non ha riportato alcun danno) ha fermato la loro fuga, permettendo così ai Carabinieri di ammanettarli.
Lo scooter dei due – si è poi scoperto – altro non era che il bottino dell’ennesimo furto, messo a segno ad inizio serata in via Cesare Pavese, zona Eur.
In seguito all’incidente, uno dei due ladri è rimasto lievemente ferito ed è stato ricoverato e poi dimesso, con pochi giorni di prognosi, presso l’ospedale Sant’Eugenio.
Questo chiaramente non tarderà il processo: i due, accusati di furto aggravato, saranno a breve processati per direttissima, rischiando dai 4 mesi ai 3 anni di reclusione.