In occasione del 48esimo Vinitaly di Verona la Coldiretti ha allestito uno stand mostrando la “cantina degli orrori”: dal Chianti fatto in California, al Barbera bianco prodotto in Romania; dal Bordolino nella versione bianco e rosso con bandiera tricolore al Meersecco; dal Marsala sudamericano e statunitense al Kressecco tedesco. La Coldiretti continua a denunciare i molteplici casi di contraffazione e imitazione dei vini e dei liquori nostrani più prestigiosi, che negli anni stanno subendo perdite per circa un miliardo di euro proprio a causa delle frodi al Made in Italy.
Colpiti anche liquori come il Fernet Veneto e quello di Capri, che nelle loro etichette mostrano il Made in Argentina.
Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo ha detto: “La stagnazione dei consumi interni, insieme alla crescita dei mercati esteri, rende più urgente l’intervento delle Istituzioni per tutelare le esportazioni di vino Made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali. Oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che provocano tra i consumatori emergenti dove non si è ancora affermata la cultura del vino”.
In occasione dell’incontro “La legalità nel bicchiere, il piano d’azione”, tenutosi al Vinitaly, Moncalvo ha mostrato una bottiglia di “Italian Secco”, uno spumante secco del marchio Gancia, con etichetta rigorosamente italiana ma che sul retro, grazie ad una lente di ingrandimento, riportava essere stato prodotto in Argentina. Il nome della bottiglia chiaramente richiama al Prosecco italiano, il vino nazionale con maggiore incremento di esportazioni, ma la bottiglia, che i consumatori associano all’Italia, non ha nulla del nostro paese
dato che le uve sono coltivate in Argentina e l’imbottigliamento avviene nel medesimo Paese. Anche sul sito argentino www.gancia.com.ar nelle caratteristiche tecniche si può leggere che “l’Italian secco” è ottenuto dal 40 per cento viogner (40 per cento), chennin (25 per cento), chardonnay (25 per cento) e Ugni blanc (10 per cento) ed è uno spumante giallo verdastro che possiede un eccellente perlage, si annusano aromi da frutta come ananas, pesca e fiori di acacia, miele e lievito (pane appena sfornato)”.
Moncalvo al Vinitaly ha sottolineato “l’esigenza di una profonda riflessione sulla politica di sviluppo agroalimentare del Paese per difendere l’identità del patrimonio agroalimentare nazionale. Troppo spesso denunciamo il fenomeno dell’italian sounding all’estero per poi scoprire che nasce all’interno dei confini nazionali, anche da chi dovrebbe essere portavoce del vero Made in Italy”.
Roma 7 aprile