Il bilancio, non ancora definitivo, è di 30 feriti di cui uno in gravi condizioni. Nel corso della giornata sono partiti, in sequenza, il lancio di uova e oggetti contro i ministeri, poi le bombe carta contro i blindati. Inevitabile la risposta delle forze dell’ordine, con scontri e cariche in via Veneto nei pressi del ministero del Welfare. Il Viminale per il momento ha dato notizia di sei fermati. Questo un primo bilancio degli scontri e della guerriglia al corteo a Roma. Tra le forze dell’ordine ferito anche un funzionario di polizia. Appendice violenta anche al corteo pacifico contro l’austerity e la precarietà: arrivati davanti al ministero dell’Economia in via XX settembre, i manifestanti hanno lanciato uova, arance e bottiglie contro la sede del dicastero. Gli agenti delle forze dell’ordine a guardia del ministero inizialmente non hanno risposto alla provocazione, ma successivamente un gruppo di manifestanti incappucciati si è staccato dalla testa del corteo ed ha tirato oggetti e fumogeni contro i blindati posti all’ entrata di via Veneto: a questo punto i militari hanno risposto con lancio di lacrimogeni e cariche ai manifestanti. Dopo i primi disordini, molte persone si sono dirette di corsa verso Piazza Barberini e via del Tritone, dove si sono verificati scontri e cariche delle forze dell’ordine: una vera e propria guerriglia con alcune persone rimaste in terra ferite. Per quanto riguarda gli autori degli scontri, a sentire gli inquirenti si è trattato non più di black bloc, che indossavano come “uniforme” una felpa nera, ma di blue-bloc, in quanto vestivano delle giacche a vento blu. Durante la manifestazione, inoltre, alcuni manifestanti hanno orinato davanti alle sedi di alcuni ministeri, con le foto delle che sono state rapidamente diffuse sui social network. Da segnalare anche il gruppo Cagne Sciolte, a difesa della legge 194 sull’ aborto, che ha esposto uno striscione eloquente: striscione con scritto “Pisciamo sulle vostre coscienze – No all’obiezione”. Un altro cartello significativo recitava invece “Potete chiamarci Neet(acronimo inglese che indica chi non studia, non lavora e non è in formazione, ndr), rimaniamo precari incazzati”. Il bilancio provvisorio delle operazioni di polizia è racchiuso nella nota odierna del Viminale: “Il ministro dell’Interno,Angelino Alfano, e il capo della polizia, Alessandro Pansa, sono in costante contatto: la situazione è stata superata dopo due cariche di alleggerimento. Per gli scontri, al momento, sono state fermate sei persone; la situazione, comunque continuerà ad essere seguita con la massima attenzione anche nelle prossime ore”.
Roma, 12 Aprile