Il cibo in 3D è la nuova frontiera ideata da un’azienda tedesca per aiutare tutte le persone che soffrono di disfagia, un disturbo che comporta il malfunzionamento della laringe che può portare il cibo a finire direttamente nei polmoni. Come si può immaginare le conseguenze possono causare gravi problemi come Insufficienza renale e polmonite, nel peggiore dei casi può essere fatale. Nella maggior parte dei casi sono coloro al di sopra dei 50 anni a soffrire di questo problema che li porta a mangiare alimenti sotto forma di puree.
L’azienda Biozoon Food Innovations, attraverso le parole di Matthias Kuck, amministratore delegato, ha spiegato che la condizione di chi soffre di disfagia può essere molto frustante e per questo si vuole andare incontro a queste persone. Anche in passato l’azienda si è mostrata attenta a questa condizione e l’ha fatto ricostruendo il cibo dandogli una consistenza più morbida. Il processo tuttavia è lungo e richiede l’intervento di uno chef per modellare il cibo. Infatti, dopo la cottura i cibi vengono liquefatti e uniti poi aduna sostanza gelatinosa attraverso la quale è possibile modellarli nuovamente nella loro forma originale.
Data la lunghezza del processo la Biozoon ha pensato di sfruttare le potenzialità delle stampanti 3D, che funzioneranno come quelle a getto d’inchiostro. La differenza sarà nelle cartucce (una conterrà verdure, una carboidrati e l’ultima la carne) che saranno riempite con il cibo cotto e liquefatto, al quale verrà poi aggiunta una sostanza gelificante. In questo modo verrà stampato il primo strato bidimensionale del cibo; a seguire poi si aggiungeranno altri strati, finché non si arriverà ad una riproduzione più morbida dell’alimento originale, che una volta in bocca si scioglierà.
Kuck afferma: “Il risultato è che quando si addenterà il cibo ricostruito, questo sarà molto soffice, si scioglierà in bocca”. Il sapore non potrà essere uguale, ma sicuramente il cibo in 3D potrà giovare a tutte le persone che hanno difficoltà di deglutizione, non poche se si calcola che circa il 60% degli anziani ha problemi ad inghiottire.
Secondo le previsioni il SeneoPro, il macchinario, dovrebbe essere disponibile entro fine anno e darà la possibilità di modellare i prodotti a proprio piacimento i prodotti dando al cibo la consistenza che si desidera; stessa cosa vale per aspetto e gusto dato che saranno utilizzati dei coloranti. Sicuramente a molte persone lascia delle perplessità l’invenzione del cibo artificiale, ma di fatto il cibo in 3D in questo caso sfrutta la cucina molecolare per migliorare la vita di chi ha difficoltà causate dalla disfagia.
Roma, 13 aprile