Paolo Masini parla delle frane che hanno interessato Roma nord e che da tre mesi bloccano il passaggio sulla tangenziale, con Cassia e Panoramica chiuse o con carreggiata ristretta: «Il terreno franato non si toglie con la pala».
Gli ingorghi che si creano in quel punto di Roma nord sta mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini e dei commercianti che denunciano un calo negli incassi.
Le alluvioni del 31 gennaio e del 7 febbraio hanno causato una serie di eventi franosi, precisamente 66, su cui sono intervenuti immediatamente, insieme alla Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, i Municipi e i geologi della Sapienza.
Purtroppo, ribadisce l’assessore Masini, non è così facile rimuovere una frana. Poiché, inoltre, alcune aree franate non sono del comune ma di privati, i problemi legali rendono più complesso l’intervento.
Si era calcolato che ci sarebbero voluti 6 mesi per riaprire la tangenziale, invece ai primi di marzo si è riusciti soltanto a ripristinare la viabilità in Via Boccea, via Bausan, via di Malagrotta e via della Maglianella. I lavori sulla Circonvallazione Olimpica sono partiti il 1 aprile, dopo un confronto del progetto presentato dall’associazione Acer con i dati rilevati dai geologi del Centro di Ricerca, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici (CERI) della Sapienza.
Per la frana sull’Olimpica invece, informa Masini, i lavori sono più lunghi e più complessi in quanto continuano a verificarsi piccoli smottamenti, l’ultimo è avvenuto ai primi del mese di aprile.
I cittadini possono controllare l’avanzamento dei lavori all’indirizzo comune.roma/infrastrutture nella sezione «aggiornamento frane».
Ha voluto ribadire l’assessore che la città di Roma sorge su un territorio fragile, su cui l’intervento spesso dissennato dell’uomo ha aumentato i rischi idrogeologici. L’unico modo che il comune ha per prevenire ulteriori e futuri disastri è di impegnarsi in una lotta scontro l’abusivismo, nell’ottica di uno sviluppo sano del territorio
19 aprile 2014