“Noi i cretini… e loro le vittime”, questo è lo slogan che accompagna il manifesto choc, protagonista inevitabilmente di numerose polemiche dal momento della pubblicazione, proposto ieri dal Coisp, il sindacato delle forze di polizia. Le immagini, molto forti, ritraggono degli agenti delle forze dell’ordine feriti e sanguinanti, contrapposti a dei manifestanti violenti e incappucciati. Questa vuole essere una risposta alle polemiche sollevate dopo i 5 minuti di applausi dedicati a tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne Federico Aldrovandi, morto a Ferrara durante un controllo il 25 settembre del 2005, verso lo striscione apparso ieri al corteo del Primo Maggio a Torino, che recitava: “Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica”. La verità, come spesso succede, sta nel mezzo: esistono poliziotti corretti ed altri che approfittano del loro ruolo diventando picchiatori, così come ci sono manifestanti pacifici ed altri che al minimo pretesto si trasformano in vandali e delinquenti. Con un pizzico di obiettività in più, e soprattutto eliminando i pregiudizi, molto probabilmente si distinguerebbe il bene dal male, riuscendo ad evitare tragedie come quella del povero ragazzo emiliano.
Roma, 2 Maggio

