La mania dei selfie non perdona. Dopo le vicende nefaste della serata di Coppa Italia, ecco arrivare una terribile notizia. A quaranta giorni dall’inizio dei campionati del Mondo, in Brasile, emerge la news relativa alla morte di un giovane tifoso colpito da un wc. Il tutto sarebbe accaduto durante una partita di calcio, relativa al campionato di serie B brasiliano. Scenario della tremenda tragedia lo stadio Arruda di Recife dove alcuni tafferugli tra tifosi hanno provocato la morte di un ragazzo di 26 anni. Paulo Ricardo Gomes da Silva, questo il nome del giovane, si trovava sotto il settore ospiti per la partita Santa Cruz-Paranà, ed è stato incredibilmente colpito da un wc divelto dai bagni dello stadio e lanciato dai tifosi del Santa Cruz.
Sembra che il lancio fosse un vero e proprio agguato nei confronti della tifoseria avversaria. E pensare che il povero ventiseienne non era neppure tifoso di una delle due squadre. Paulo Ricardo, infatti, si era intrufolato tra gli avversari per assecondare la mania dei selfie. In Brasile, infatti, è nata la moda di scattare una foto mentre ci si trova “nella tana del lupo”, nella curva dei tifosi nemici, in modo da testimoniare la “conquista” del territorio nemico. E proprio questo tipo di foto sarebbe stata trovata dagli agenti nel telefonino del giovane deceduto.
Una tendenza, questa, che gli è costata la vita a Gomes. Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti, il ragazzo dopo aver scattato il selfie, ha cercato l’uscita dallo stadio Arruda, ma dopo averla individuata, si è trovato esattamente in mezzo agli scontri tra le tifoserie del Paranà e del Santa Cruz. I tifosi della squadra di casa erano stati fatti uscire per primi, ma anziché disperdersi, hanno atteso i sostenitori del Paranà per tendere loro un’imboscata: prima l’esplosione di tre bombe carta, poi il lancio dall’alto di due wc hanno scatenato il caos, ferendo due ragazzi e colpendo a morte il 26enne Gomes.
Non è la prima volta che i tifosi brasiliani utilizzano sanitari come armi improprie per colpire i sostenitori avversi.
Roma, 5 maggio