Roma in tilt, Piazza Venezia bloccata. La manifestazione di migliaia di dipendenti capitolini ha occupato l’intera piazza. Invadono piazza del Campidoglio i dipendenti comunali, soprattutto insegnanti e vigili urbani, contro i tagli agli stipendi. Il taglio colpirebbe il salario accessorio che è stato ritenuto illegittimo da una relazione del Mef. L’assemblea generale di tutto il personale di Roma Capitale è iniziata questa mattina alle 7. L’incontro è stato organizzato dalle Rappresentanze Unitarie Sindacali (RSU) di Roma Capitale e da CGIL, CISL e UIL della Funzione Pubblica del Lazio.
Una piazza che vuole rivendicare i propri diritti, che è stufa di subire e che ribadisce che gli stipendi non si toccano. I tagli colpiranno diverse categorie professionali: dagli insegnanti ai vigili urbani, dagli amministrativi ai dipendenti dei municipi, dagli addetti agli sportelli a quelli dell’ufficio anagrafe.
«Difendiamo una parte del nostro stipendio, quello che chiamano accessorio. Per noi insegnanti della scuola dell’infanzia comunale si parla di tagli fino a 300 euro. Speriamo che capiscano che non possono toglierci quello che abbiamo acquisito con gli anni» dichiara una maestra della scuola primaria.
«Non siamo polli da spennare, ma lavoratori da rispettare», «Quarant’anni per fare gli asili, un anno con Marino per distruggerli» sono solo alcuni degli striscioni presenti questa mattina in piazza. I dipendenti capitolini vogliono trasmettere un messaggio chiaro e forte e si fanno sentire a gran voce sotto le finestre del sindaco. Ed è proprio Marino il bersaglio principale della protesta: «Marino dimettiti, Marino vattene», sono questi gli slogan a lui dedicati. Ma nella folla, una voce esce dal coro «Qualcuno diceva a Marino di dimettersi, ma la strada da seguire è quella di parlare con il sindaco» spiega un tecnico di Roma Capitale.
I più agguerriti che hanno fatto capo alla protesta sono sicuramente l’intero corpo della Polizia Municipale, per il quale i tagli ammonterebbero dai 200 fino ai 400 euro. Sono scesi in piazza con fischietti, urlando slogan e sventolando striscioni. Da piazza del Campidoglio si sono diretti verso piazza Venezia con il preciso intento di bloccare la viabilità. Intorno alle 10 la piazza era completamente bloccata. Il traffico paralizzato: le macchine procedevano a passo d’uomo. E ciò ha provocato la reazione di un passeggero di un taxi che è sceso dal mezzo e ha iniziato ad inveire contro i vigili. Ne nasce così una furiosa lite: «Siamo noi le vittime della protesta – spiega il professionista del settore agrario – chiediamo solo di andare al lavoro. È assurdo, i vigili il traffico dovrebbero evitarlo invece lo bloccano».
Tra l’affluenza sempre più consistente un dipendente della polizia locale si fa notare con un cartello attaccato al collo «Candidato? Sì alla Caritas». Cosa significa? «È l’unico posto dove mi posso candidare dato che le elezioni sono imminenti: andare a prendere una bella busta della spesa che mi permetta di arrivare a fine mese. Io non ho figli, ma se li avessi avrei seriamente il problema di come portare il pane a casa» ci spiega il giovane dipendente. E ancora «È in corso l’assemblea di tutti i dipendenti capitolini, 24.000 dipendenti sono stati costretti a scendere in piazza contro una “ricetta” che è inutile quanto banale e criminale perché va a colpire i soliti “noti”, lavoratori dipendenti e pensionati, le prede facili di questo sistema che non colpisce i poteri forti. – afferma con fermezza. Poi lancia un sostegno a tutti coloro che hanno una famiglia a carico: «Qui ci sono famiglie che rischiano di rasentare la soglia di povertà ed è assurdo che nel 2014 a pagare siano sempre gli stessi, invece di colpire quelli che sono i veri evasori. Il Comune di Roma avrebbe mille posti da cui attingere risorse». Il giovane lavoratore, poi, ci tiene a sottolineare che i tagli porterebbero sul lastrico tante famiglie «Quando si guadagnano 1300 euro e si pagano 800-900 euro di affitto, l’unica cosa che si può fare è rivolgersi alla Caritas. È arrivato il momento di trovare i soldi altrove e i dipendenti capitolini oggi hanno alzato la testa».
«Dopo un anno di gestione dell’amministrazione Marino – si legge in un documento approvato durante l’assemblea dei lavoratori di questa mattina in piazza del Campidoglio – i risultati delle politiche sul personale sono del tutto deludenti. Non uno dei propositi espressi in campagna elettorale è stato realizzato: dal decentramento amministrativo alle nuove assunzioni, dalla stabilizzazione del precariato alla valorizzazione del personale di ruolo. Di contro si continuano a registrare ingenti risorse spese per le strutture nominate dalla politica. Ci si concentra invece sul taglio del salario accessorio dei dipendenti capitolini paventando ipotetiche illegittimità».
Roma, 6 maggio