Napoli, 16 ottobre- Bimbo di un anno e mezzo colpito da acido muriatico, lanciato da un balcone.
Il piccolo, come ogni giorno giocava in strada vicino ad una fontanella, accanto a lui la mamma e un amico, un benzinaio che lavora poco distante. Mamma e piccolo si trovavano lì in attesa del padre che vende fazzoletti e accendini al semaforo vicino, tutto come sempre, tutto normale.
Poi il bambino urla disperato, la maglietta e la pelle bruciano inesorabili, l’amico gli strappa i vestitini di dosso e cerca aiuto nella farmacia accanto.
La mamma disperata corre dal marito.
Viene chiamato subito il 118, mentre tutto il quartiere si attiva per quella famigliola che conosceva e spesso aiutavano, arriva l’ambulanza, il verdetto inesorabile: acido muriatico, ustioni su tutto il corpo, colpiti viso, nuca, torace e braccia.
Inizialmente la polizia ipotizza l’incidente, dell’acido caduto da uno dei balconi della palazzina su via Andrea Doria, durante la pulizia dei terrazzi.
Poi la tremenda verità viene a galla ed è proprio l’amico, benzinaio napoletano a raccontarla agli investigatori << sono due settimane- ha detto in stato di shock, agli agenti- mamma e figlio sono presi di mira, prima solo acqua, poi acqua sporca, poi candeggina e infine l’irreparabile, acido muriatico>>.
Cresce lo sdegno in una quartiere dove mai era stata dimostrata intolleranza o razzismo verso i gruppi nomadi poco distanti, le indagini del commissariato San Paolo si concentrano sulla palazzina di 4 piani, 4 famiglie, una ha lanciato l’acido.
Hanno trovato un ragazzo che vive con i genitori e aveva acido muriatico in casa, sembra soffra di problemi psichici, ma ancora troppo poco per denunciarlo. Intanto in Procura ? partita l’indagine al momento contro ignoti, per lesioni gravissime.
Bimbo e mamma, assistiti dalla solidarietà di tutto il quartiere, rimangono in ospedale, il piccolo ne avrà per 20 giorni, probabilmente rimarranno cicatrici, sicuramente non solo fisiche.