Il giorno forse tra i più importanti della propria vita. Un mercato vero e proprio si è creato intorno ai matrimoni, ma all’immaginazione non c’è mai fine. E allora perché non sognare location ancora più da sogno? La villa esclusiva, il relais a 5 stelle, il ristorante di lusso in centro, tutto bene. Ma vuoi mettere un sì al Colosseo, a Villa Borghese, oppure davanti a qualche altro monumento storico, o allo stadio Olimpico? Bene, tutto questo a breve potrebbe essere realtà. Si prepara una vera rivoluzione infatti per i matrimoni di rito civile grazie alla delibera 34/2014 presentata da Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza e consigliere Pd in Campidoglio, che ha ricevuto il via libera definitivo dalla commissione Politiche sociali, presieduta da Erica Battaglia (Pd), e che sarà ora trasmessa all’Assemblea capitolina.
Tramite un regolamento che sarà redatto dalla giunta, il provvedimento permetterà di accreditarsi presso il Comune, previo sopralluogo degli uffici tecnici, pagando un canone annuale all’amministrazione e mettendo a disposizione un luogo idoneo che andrà ad ampliare la rosa attuale, composta dalla sala Rossa del Campidoglio e dal Tempietto di Caracalla di Villa Lais. Poi sarà stabilito un tariffario, che naturalmente sarà diverso per chi è romano e chi no, che permetterà dunque alle casse comunali di assicurarsi ulteriori introiti, così come i privati che metteranno a disposizione le speciali location.
“Per anni si è tentato di allargare il numero di luoghi adibiti ai matrimoni civili, alcuni Comuni come Lignano Sabbiadoro hanno approvato delibere ad hoc, ma il diritto contemplava la casa comunale come unico luogo deputato – ha spiegato Panecaldo – Poi però la sentenza di gennaio 2014 del Consiglio di Stato ha sdoganato anche gli altri sottolineando l’aspetto ormai mondano delle cerimonie, che andranno comunque celebrate da un funzionario comunale”. A giorni, ha sottolineato il proponente, “delibereranno anche Trevignano, per i matrimoni sul lago di Bracciano, e San Benedetto del Tronto, per le cerimonie in spiaggia. Se recepiamo questa sentenza potremmo aumentare enormemente le potenzialità del settore, perché non si tratta solo di luoghi pubblici (il XV Municipio per esempio si è già mosso approvando una mozione per mettere a disposizione la Torretta di Ponte Milvio) ma anche privati, come chi per esempio ha una villa con un’area banchetti, che potrà essere utilizzata o no a discrezione dei nubendi, e una chiesa sconsacrata o un altro luogo adeguato, e chiederà di essere accreditata come struttura pubblica. Si pagherà magari 2-3mila euro all’anno, ma per contratto quel luogo sarà pubblico e nella disponibilità del Comune, e ci si potrà ovviamente andare anche solo per il matrimonio e non per il ricevimento. Ci saranno costi maggiori e quindi entrate per Roma Capitale per quanto riguarda i luoghi ‘speciali’ – ha concluso Panecaldo – e anche una diaria per il funzionario ‘in trasferta’”.
Roma, 17 maggio
Sposarsi in riva al mare a Fiumicino, fino a mille euro per il fatidico sì - NewsGO | NewsGO
4 Giugno 2014 @ 10:40
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