Nuovi particolari sulla strage in Gallura, dove sono stati brutalmente uccisi i coniugi Azzena e il figlio Pietro di soli 12 anni. Angelo Frigeri, il presunto killer, ha ammesso di aver collaborato materialmente all’omicidio, aprendo così la pista della presenza di eventuali complici. La confessione, secondo quanto si è appreso, è avvenuta durante gli interrogatori in cui però ha spesso cambiato versione.
Davanti agli investigatori e agli inquirenti l’operaio 32enne ha raccontato più volte quanto accaduto nella casa dove è avvenuta la strage: in un caso ha detto di essere stato minacciato e costretto ad aprire la porta a chi poi avrebbe sterminato l’intesa famiglia Azzena; in un altro di essere stato costretto a ripulire la scena del crimine e in un altro ancora di aver collaborato con gli assassini a uccidere padre, madre e figlio, di aver quindi partecipato materialmente al delitto. Al termine dell’interrogatorio l’uomo ha affermato di provare rimorso e si è infine chiuso nel silenzio.
I carabinieri adesso stanno valutando attentamente tutte le dichiarazioni rilasciate da Frigeri per metterle in correlazione con gli elementi recuperati all’interno dell’abitazione in cui la famiglia è stata barbaramente uccisa. L’obiettivo è quello di verificare quale fra tutte le versioni fornite dall’operaio tuttofare sia quella effettivamente attendibile. Ieri mattina il capo della Procura di Tempio, Domenico Fiordalisi, aveva chiarito che l’uomo ha «formalmente confessato, pur fornendo versioni parzialmente mutevoli».
Frigeri avrebbe affrontato la famiglia con una mazza da baseball. L’arma del delitto, per il momento, non è stata ritrovata. Avrebbe ucciso prima la donna con un colpo in testa, poi il marito colpendolo alla nuca e poi si sarebbe particolarmente accanito sul bimbo che è stato strangolato con una prolunga del telefono. Il giorno successivo è tornato sulla scena del crimine, in piazza Gallura, mescolandosi alla folla che osservava le operazioni del Ris, intento a rilevare le tracce in casa degli Azzena. Jeans bianchi e giacca blu, viene immortalato in una foto pubblicata poi su “La Nuova Sardegna”.
Oggi a Tempio Pausania è lutto cittadino, si sono svolti i funerali della famiglia Azzena, trucidata in casa sabato scorso. Lo ha deciso il sindaco della cittadina gallurese, Romeo Frediani. Tutti gli uffici pubblici, le scuole di ogni ordine e grado, le caserme, le attività autonome, gli imprenditori e i commercianti sono stati invitati dal primo cittadino a sospendere le attività in concomitanza con le esequie. Le bandiere esterne agli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta per l’intera giornata.
Roma, 21 maggio