Assolta la transessuale accusata di aver violentato una ragazza all’interno di una dark room della discoteca “Frutta e verdura” di Testaccio. “Il fatto non sussiste”, questo il verdetto del processo a cui era sottoposto la transessuale 26enne, di origini italo-argentine.
Sulla persona sotto processo pendevano le accuse di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. A far vacillare la versione dell’accusa sembrerebbero essere stati alcuni rilievi effettuati nel locale notturno che, oltre ad essere piuttosto piccolo, era anche ben presidiato da personale addetto alla sicurezza a cui difficilmente sarebbe potuto sfuggire un evento simile.
I fatti risalgono al 2011 quando la ragazza, oggetto dei presunti abusi, in compagnia del fidanzato e di un’amica, si era recata presso la discoteca. Avrebbe bevuto diversi cocktail, ballato e conosciuto un trans che le si sarebbe presentato con il nome di Sara. Fra i due ci sarebbe stata intesa e avrebbero iniziato a conversare fino a quando la giovane avrebbe detto di dover andare in bagno. A questo punto Sara si sarebbe proposta di accompagnare la giovane in un bagno secondario e meno affollato, ma secondo il racconto della giovane invece di un bagno secondario si sarebbe trattato di
una dark room, dove si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo ad opera di Sara e altri 3-4 ragazzi rimasti ignoti.
“Ho sempre creduto nell’innocenza di Sara viste le contraddizioni emerse nel corso del controesame” ha dichiarato l’avvocato Anna Lisa Montano.
Roma, 26 maggio