Dopo 4 anni di stop riparte il concorso per vigili urbani. Partito nel 2010 con 16.000 iscritti, di cui 2.671 ammessi alla prova orale nel dicembre 2012, ha subito uno stop il 10 maggio 2013 per due inchieste della magistratura.
Il tutto ha inizio quando, durante la prova scritta del 23 febbraio 2010, si permette ai candidati di modificare le risposte scritte. A questo punto la procura di Roma avvia un’inchiesta per falso ideologico e il sindaco in carica, Gianni Alemanno, revoca la commissione d’esame. A ruota arrivano le dimissioni del comandante della polizia municipale, Angelo Giuliani e di altri due membri della commissione. Cambio di guardia al Campidoglio e apertura di una seconda inchiesta sulle buste che facevano intravvedere gli elaborati . Finalmente a dicembre 2013 il sindaco in carica, Ignazio Marino, nomina una commissione. Ma anche questa non avrà vita lunga: il presidente onorario del Consiglio di Stato, Costantino Salvatore, si dimette dopo solo un mese per problemi personali, e il suo successore, il prefetto Alberto Capuano, lascia dopo 18 giorni, così come Attilio Vallante, membro della commissione.
Marino nomina una quarta commissione guidata da Vincenzo Greco, commissario del comune di Minturno, e una minicommissione che deve imbustare nuovamente i 2671 compiti, custoditi da più di un anno in una cassaforte, per farli ricorreggere. Ma quando prenderanno il via le prove orali, dopo 4 anni, i cambiamenti del codice della strada e delle varie normative costringeranno i candidati a ristudiare tutto, mentre le finanze del Comune, notoriamente insufficienti, potrebbero non garantire nuove assunzioni anche per chi vincerà il concorso.
Roma, 28 maggio