Due giugno, ore 10 circa. Come di consueto, salgo sulla metro linea A, stazione Anagnina direzione centro. La metropolitana brulica di turisti già al capolinea. Dopo due fermate è già quasi piena, con i passeggeri stipati come sardine. L’ambiente ideale per le borseggiatrici (ormai solo ragazze, gli uomini evidentemente manco lo vogliono fare più stò lavoro). Due, una incinta sulla ventina, l’altra più giovane, ben vestite, salgono alla fermata di Ponte Lungo, marcano a uomo una coppia di anziani turisti inglesi.
Le osservo una delle due aveva la mano completamente immersa nella tasca dell’uomo, l’altra controllava intorno. Nota che attiro l’attenzione delle persone che li circondavano, le due “vittime” mi danno le spalle, ora hanno gli occhi di tutti addosso. “Il palo” mi guarda mi vomita addosso qualche insulto. L’altra le fa cenno che non ha trovato nulla, poi si rivolge alla coppia dicendo di fare attenzione ai borseggiatori, mimando l’azione di qualcuno che potrebbe aver loro infilato le mani in tasca. Paradossale, da attrici consumate. Scuoto il capo , intanto loro scendono.
All’altezza della stazione di San Giovanni, le porte fanno fatica a chiudersi. Chi bazzica la metropolitana di Roma sa che è un sistema delle bande di borseggiatrici, quando l’azione è andata a buon segno. Una tiene la porta bloccata, chi ha compiuto l’azione può così tranquillamente guadagnare l’uscita senza essere più ripresa. Chi è alla porta intanto, eventualmente, rallenta la possibilità di un inseguimento. Ma si sa, se le vittime sono anziani stranieri nove volte su dieci il colpo va a segno. Ed infatti, oltre i vetri, si vedono due ragazze correre davanti e dopo qualche secondo un turista asiatico, sulla settantina, che urla loro contro qualcosa, cercando di inseguirle.
Stazione di Piazza Vittorio, ritorna la prima squadra di borseggiatrici, quella incontrata all’inizio. Stavolta sono in compagnia di due nuove aggiunte aiutanti. Sono incollate ad una coppia di tedeschi. Le noto tra la folla che ormai riempie il vagone. Comunicare è difficile, nella confusione che regna. Cerco di attirare l’attenzione su di loro e su chi è loro intorno. Ora hanno gli occhi addosso. Nel frattempo, tuttavia una del gruppo, tiene bloccata la porta dando modo alla piccola squadra di guadagnare ordinatamente l’uscita dissimulando le conseguenze dell’azione appena compiuta.
Magro bottino, ma sono riuscite nel loro intento. Alla donna hanno portato via 5 euro.
Scendo a Spagna avverto la sicurezza, intanto il convoglio è ripartito col suo carico di “pickpockets”, verso il capolinea.
Roma, 2 giugno