Nino Manfredi, all’anagrafe Saturnino Manfredi, nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, il 22 marzo 1921, è stato un attore, regista, sceneggiatore, doppiatore, scrittore e cantante italiano. Artisti come lui hanno nobilitato il genere della commedia, di cui è stato uno dei principali interpreti insieme a Sordi, Tognazzi e Gassman.
Per accontentare la propria famiglia si iscrisse a giurisprudenza nel 1941 ma, mostrando già grande interesse e propensione verso il palcoscenico, successivamente decise di entrare nell’Accademia d’Arte Drammatica. Nel 1945 arrivò l’esordio a teatro e in seguito riuscì a lavorare con Eduardo De Filippo e Orazio Costa, considerato da Manfredi il suo maestro. Nel 1955 prese parte a due film di rilievo, Gli innamorati e Lo scapolo. Quello stesso anno sposò Erminia Ferrari e con lei ebbe tre figli: Roberta, Luca e Giovanna (in seguito ebbe un’altra figlia, Tonina, nata da una storia con una giovane bulgara, Svetlana Bogdanova).
Da subito si dimostrò un interprete versatile, spaziando dallo spettacolo al varietà, fino alla radio, alla televisione e al doppiaggio. Tra gli incontri più felici nella sua carriera da attore, quelli con Nanni Loy (‘Il padre di famiglia’ e ‘Café Express’), Luigi Comencini (le televisive ‘Avventure di Pinocchio’, 1972), Luigi Zampa (‘Anni ruggenti’), Dino Risi (‘Straziami ma di baci saziami’) e Luigi Magni (‘Nell’anno del signore’). Ma fu Ettore Scola ad offrirgli il ruolo, per molti, più riuscito: un commovente portantino comunista, idealista dell’amicizia in C’eravamo tanto amati, al fianco di Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores e Stefania Sandrelli.
Tra le sue performance più ricordate e apprezzate ci sono quelle drammatiche in Per grazia ricevuta, che gli è valsa un Premio per la migliore opera prima, come regista, al Festival di Cannes 1971; Pane e cioccolata, In nome del Papa Re e Cafè Express, che lo hanno portato a vincere nove David di Donatello e cinque Nastri d’Argento.
Sul piccolo schermo fece il suo rientro nel 1971, quando interpretò in maniera sensibilissima e misurata Geppetto, il padre di Pinocchio nello sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Dagli anni ’90 alla morte partecipò a numerose fiction televisive, dando vita, ad esempio, al commissario Franco Amidei in Un commissario a Roma, del 1993, ma soprattutto interpretando il brigadiere Nino Fogliani nella serie televisiva Linda e il brigadiere, con Claudia Koll e Caterina Deregibus.
Molto attivo alla radio, ospite d’onore in trasmissioni di ogni genere, si esibì, con successo, anche come cantante: nel 1970 la sua versione del classico di Ettore Petrolini Tanto pe’ cantà raggiunse le primissime posizioni della hit parade. Più avanti, ottennero successo anche Me pizzica… me mozzica (tratta dal suo film Per grazia ricevuta), Tarzan lo fa, del 1978, La pennichella, del 1980, La frittata, cantata come ospite al Festival di Sanremo 1982, e Canzone pulita, eseguita come ospite al Festival di Sanremo 1983 accompagnato da cinquanta bambini. Nello stesso anno cantò la canzone Che bello sta’ con te, inserita come colonna sonora del film Questo e quello di Sergio Corbucci.
L’ultimo ruolo fu quello di Galapago nel film La fine di un mistero, uscito postumo. Nella pellicola Nino Manfredi ha interpretato uno sconosciuto privo di memoria, salvato da un pastorello durante la Guerra civile spagnola del 1936 e ricoverato per circa 40 anni in un manicomio. Solo grazie ad alcune ricerche si scopre la sua vera identità: quella del poeta Federico García Lorca.
Il 7 luglio 2003, finite le riprese, fu colpito colpito da un infarto cerebrale e le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate. Due mesi più tardi la dimissione, ma una nuova ricaduta, a dicembre lo riportò in ospedale, al Nuova Regina Margherita. Una ricaduta che gli causò una continua alternanza di miglioramenti e peggioramenti, fino alla morte, avvenuta il 4 giugno 2004, un anno e tre mesi dopo Alberto Sordi e dieci anni esatti dopo Massimo Troisi.
Dopo i funerali, celebrati in Piazza del Popolo a Roma, nella Chiesa degli Artisti, è stato sepolto al Verano.
Nino Manfredi, colonna portante della romanità e della commedia, morto il 4 giugno 2004 | ITMTelevision
4 Giugno 2014 @ 01:52
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