Era il 1° luglio 1979 quando il lettore creato da Akio Morita, Masaru Ibuka e Kozo Ohsone, prodotto dalla Sony, entrò in commercio. Il primo Sony Walkman fu il modello TPS-L2 blu-argento, che entrò in commercio prima in Giappone, nel 1979, per poi diffondersi in poco tempo anche in Europa. Già in questo primo modello è possibile ritrovare alcuni elementi caratteristici che poi rimasero nel corso degli anni. Prima di tutto la forma a parallelepipedo, che permetteva di contenere gli spazi occupati dal mangianastri così da renderlo realmente portatile. Le cassette, invece, dovevano essere inserite in un cassetto dall’apertura a scatto. Tutti i comandi (o quasi) si trovavano sulla parte superiore del Walkman.
Il primo Walkman si basava sul Pressman, un registratore portatile utilizzato nel mondo del business. Oltre alla capacità di registrare, fu introdotta la capacità di riproduzione stereo e la possibilità di collegare due paia di cuffie. Inoltre fu previsto l’inserimento del tasto Hotline, che aveva l’obiettivo di far parlare i due ipotetici utenti che stavano usando due paia di cuffie. Sia la doppia uscita audio che la funzione hotline vennero rimosse a partire dal modello successivo.
Un inventore tedesco, Andreas Pavel, rivendicò di essere il vero padre del Walkman, dato che nel 1977 avrebbe creato un oggetto molto simile, chiamandolo stereobelt. Dopo varie battaglie in tribunale nel 1999 Sony e Pavel raggiunsero un accordo extragiudiziale.
Il Walkman è stato un player che ha rivoluzionato il modo di concepire la musica: fino a quel momento, infatti, non era possibile ascoltare musica fuori casa senza che gli altri l’ascoltassero. Con la sua invenzione la gente ha avuto l’opportunità di portare la musica sempre con sé e proprio per questo l’oggetto ben presto si trasformò nel più grande successo commerciale degli anni Ottanta, diventando l’icona di un’intera generazione. Usato per alcune campagne promozionali, rappresentato come compagno perfetto per chi fa jogging e altri sport all’aperto, ha fatto sì che la Sony ottenesse un grandissimo successo, vendendo oltre 330 milioni di esemplari.
Il vero e proprio lancio pubblicitario su scala mondiale del Walkman si deve indirettamente al film del 1980 Il tempo delle mele di Claude Pinoteau. Nella scena simbolo del film la protagonista Vic, interpretata da una giovanissima Sophie Marceau, indossa un paio di cuffiette e ascolta musica romantica nel frastuono di una festa assieme al suo ragazzo proprio da un walkman, determinando così il successo planetario di quella che sarebbe diventata una delle icone degli anni Ottanta.
La grande diffusione dei lettori di mp3, primo fra tutti l’iPod, ha causato la perdita del primato nel settore, portando la Sony ad annunciare il termine della produzione e della distribuzione del dispositivo il 22 ottobre 2010. Ma, nonostante oggi sia stato sostituito da altri apparecchi tecnologici meno ingombranti e di maggiore qualità, resta un prodotto impresso nell’immaginario collettivo, ricordato per alcune particolarità: chi non ha mai usato una matita o una penna per il Walkman? Il nastro, che magari si incartava proprio durante l’ascolto delle proprie canzoni preferite, costringeva la persona a tirare fuori la cassetta per srotolare il nastro perfettamente incastrato nelle rotelle, trasformando un momento di tranquillità in una vera e propria operazione delicata per recuperare la pellicola. Le pile: ne servivano quattro per farlo funzionare, ma era necessario avere sempre quelle di scorta per non correre il rischio di restare senza musica.
Oggi è fuori commercio, ma sicuramente resta uno dei prodotti ricordati con più affetto.