Roma, 9 luglio 2014 – Operazione Husky o lo sbarco in Sicilia, rappresenta la campagna d’Italia intrapresa dalle forze Alleate per liberare il paese dall’occupazione nazista.
Lo sbarco avvenne la notte del 9 luglio 1943, nell’arco di 24 ore 160.000 uomini sbarcarono nelle città di Licata, Gela e Scoglitti.
Le truppe Alleate erano guidate dai generali George Patton, Bernard Law Montgomery e Harold Alexander. Nel giro di 39 giorni l’intera Sicilia era già occupata, la battaglia più cruenta fu a Gela, dopo la coraggiosa resistenza della divisione Livorno.
L’occupazione della Sicilia rappresentò il preludio alla caduta del fascismo, gli Alleati nel frattempo bombardarono inutilmente anche Torino e Roma, la situazione in Italia era delle peggiori, Mussolini diceva di avere un piano, non sappiamo se avesse mai previsto il tradimento dei suoi fedeli collaboratori, fatto sta che dal 9 luglio passarono poche settimane dal famoso voto che lo depose e decretò la fine del fascismo, col seguente arresto del Duce.
Dopo l’arresto, gli Alleati proseguirono dalla Sicilia la liberazione dell’Italia dai nazisti, mentre nel paese infuriava la guerra civile, tra partigiani desiderosi di inseguire il carro dei vincitori e vecchi fascisti che vivevano di troppa nostalgia o di troppa illusione.
L’operazione Husky non è stata soltanto una battaglia militare e un piano strategico, ma dietro nasconde i suoi lati più negativi, infatti, se l’operazione ebbe successo, fu anche per merito della Mafia, con la quale gli americani collaborarono per entrare in Sicilia.
Lucky Luciano, Don Calogero Vizzini, Max Mugnani, Vincenzo De Carlo, Vito Genovese e tanti altri, collaborando con gli Alleati, i boss mafiosi tornarono alla ribalta, basti pensare che dopo la Guerra ci furono ben 62 sindaci mafiosi in Sicilia. Durante gli anni del regime fascista, la mafia ebbe vita difficile, lo sbarco Alleato svuotò i carceri dove erano rinchiusi, come per esempio a Favignana. La Mafia in cambio facilitò il loro ingresso, tramite sabotaggi, conoscenza del territorio e influenza sui cittadini.
Ma non solo Mafia, sembra che anche la Chiesa giocò il suo ruolo, favorendo lo sbarco Alleato, in cambio condivisero con i Boss il controllo dell’isola nel dopoguerra.
Ricapitolando l’operazione Husky da una parte accelerò la caduta del fascismo, iniziando la liberazione dai nazisti, dall’altra collaborò con la Mafia per entrare, ma non solo, furono organizzati campi di prigionia, dove vivevano rinchiusi gli italiani che nel pieno caos non sapevano più da quale parte stare, e poi non si possono scordare le numerose donne e ragazze italiane che furono stuprate durante la liberazione.
Roma, 9 luglio.

